Un mese per "aprire" via Roma ai pedoni
Palazzo Civico vuole accelerare, dopo le lungaggini del recente passato: consultazioni con tutti gli interessati e poi stop al traffico. Il presidente della commissione trasporti: "Via alla sperimentazione appena troveremo una soluzione con il maggior consenso possibile". Da "La Repubblica" del 16.1.2014
16 January, 2014
Gabriele Guccione
Un mese di tempo per arrivare al dunque e decidere se, lasciate le pagine del libro dei sogni, la trasformazione di via Roma in un'area pedonale possa diventare realtà. Questa volta Palazzo Civico ci si è messo d'impegno e il presidente Mimmo Carretta, assieme a tutta la Commissione Trasporti, ha deciso che fosse arrivata l'ora di dare un'accelerata alle pedonalizzazioni in centro. Una priorità più volte dichiarata anche dal sindaco Piero Fassino: "Non è chiudere, ma aprire le strade ai torinesi". Dopo più di due anni e mezzo di pourparler che non hanno mai trovato terreno fertile per concretizzarsi, sono stati i consiglieri comunali propedonalizzazione a prendere in mano la palla e a tracciare una tabella di marcia con l'obiettivo preciso e concreto di arrivare a una decisione.
Finora si è proceduto a tentoni, non senza difficoltà, valutando caso per caso e sperimentando in alcune strade di quartiere la possibilità di chiudere. I risultati hanno lasciato il tempo che hanno trovato. E adesso si accelera. Lo si fa per il centro storico. Tre le ipotesi al vaglio dei "commissari" della Sala Rossa, che hanno preso le mosse da una mozione che chiede la pedonalizzazione di via Roma, presentata dai Cinque Stelle Chiara Appendino e Vittorio Bertola e sottoscritta dai colleghi democratici Gianni Ventura e Laura Onofri. Prima ipotesi: chiudere al traffico via Roma, da piazza San Carlo a piazza Castello. Seconda: chiudere tutta la strada da Porta Nuova fino a Palazzo Reale. Terza e più ambiziosa prospettiva: pedonalizzare tutto, anche la parte rimasta aperta al traffico di piazza Castello e un primo tratto di via Po.
"La pedonalizzazione non può essere un argomento tabù - incalza Carretta - I torinesi sono più avanti della politica". E per rimettere quest'ultima in carreggiata, sullo stesso ritmo della città, la commissione (contrario, perché preoccupato dal "rischio desertificazione", Maurizio Marrone di Fdi) ha stabilito di avviare un mese di consultazioni, le più ampie possibili, con tutti coloro che avrebbero qualcosa da dire o da ridire: commercianti, associazioni, quartiere, ecc. Di pari passo con le consultazioni, gli uffici tecnici dell'assessorato alla Viabilità cominceranno a fare le loro valutazioni sulla fattibilità delle diverse ipotesi di chiusura: flussi di traffico, costi della nuova segnaletica, traverse da chiudere o da lasciare aperte, ecc. Occorrerà ragionare anche sulla possibilità di usare soluzioni low cost per chiudere alle auto, come fioriere e altri elementi di arredo pubblico, dato che lastricare tutto di marmo sarebbe impensabile. "Una volta trovata una possibile soluzione con il più ampio consenso possibile - spiega il presidente Carretta - allora si aprirà una fase di sperimentazione". Non come si è fatto finora, che si è sperimentato senza ipotesi concrete e in maniera spot. E l'assessore alla Viabilità, Claudio Lubatti, che dice dell'iniziativa? "Ne ho parlato con il collega Domenico Mangone, titolare della delega al Commercio - mette in chiaro - Possiamo dire che la giunta non è pregiudizialmente contraria alla pedonalizzazione di via Roma. Individuata la direzione che si vorrà intraprendere la seguiremo".