Regione Puglia firma decalogo "Carta Spreco Zero"
Il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ha firmato questa mattina il decalogo Carta Spreco Zero con Andrea Segrè, promotore dell’iniziativa, presidente di Last Minute Market e coordinatore della task force Modelli per la riduzione dello spreco alimentare del Ministero dell’Ambiente
16 January, 2014
“Lo spreco è uno dei problemi, quasi paradossale dei nostri tempi – ha detto il Presidente Vendola - perché è l’altra faccia della medaglia, e cioè della penuria. Lo spreco e la penuria. E’ come se vivessimo in una società bulimica e anoressica contemporaneamente. In una società in cui la carenza di risposte a determinati bisogni fondamentali si confronta con un attitudine allo spreco che è quasi insultante nei confronti di un contesto di penuria e di povertà. Per questo noi oggi siamo veramente felici di entrare dentro questo campo di battaglia, dentro la lotta contro lo spreco alimentare con la consapevolezza che dalla crisi si può uscire migliorando gli stili di convivenza, di produzione, di consumo. Ecco questo è il punto di vista politico principale della sperimentazione che sta compiendo Andrea Segrè”.
Vendola ha sottolineato come lo spreco riguardi tutto, il territorio, l’acqua, l’energia, il cibo. “La lotta contro lo spreco - ha aggiunto Vendola - è una lotta positiva verso un altro modello di tutela, organizzazione e valorizzazione di beni fondamentali. Lo spreco del cibo stride in modo particolare con le immagini delle mense dei poveri che di anno in anno si triplicano come lunghezza e che hanno visto cambiata profondamente la tipologia di chi si mette in coda. Oggi le mense dei poveri si occupano anche di una parte rilevante di ceto medio. La lotta contro lo spreco, mentre ci avviamo a Expo 2015, l’evento mondiale legato al tema politico culturale economico sociale dell’alimentazione, è un modo intelligente di fare un percorso di riconversione dei nostri modelli di organizzazione sociale, di produzione e di distribuzione, di consumo”. Nel corso della conferenza stampa, il Presidente Vendola ha voluto ricordare il principio del “Chi spreca paga”, cuore di un parere sulla governance dell’acqua affidatogli dal Comitato delle Regioni e approvato alla unanimità da tutte le istituzioni locali europee.
“Lo spreco - ha concluso Vendola - è una diseconomia globale che va sanzionata e penalizzata. Questa è stata la logica che mi ha guidato. Vorrei sottolineare infine che tutti gli interventi di riqualificazione urbana sperimentati in Puglia hanno al centro il tema del recupero energetico, dell’efficientamento energetico, della lotta contro lo spreco di energia. Questo significa inquinare di meno e risparmiare sulla bolletta”. Secondo il prof. Andrea Segrè, “lo spreco alimentare non è un problema dell’Italia, bensì dell’Europa e del mondo e i dati sono inquietanti. Oggi ad esempio, nel mondo si getta via, lungo la filiera agroalimentare, un terzo del cibo, di ciò che viene prodotto, trasformato, distribuito e non consumato.
Un rifiuto che va smaltito e che costa. Negli ultimi sei mesi però - ha sottolineato il presidente di Last Minute Market - la sensibilità degli italiani intorno al tema degli sprechi è aumentata e questo viene certificato dall’ultimo sondaggio realizzato dall’Osservatorio sugli sprechi alimentari delle famiglie italiane Waste Watcher promosso da Last Minute Market, SWG e il Dipartimento di Scienze e tecnologie agroalimentari dell’Università di Bologna. Le rilevazioni effettuate nel 2013 registravano che il 45% degli italiani aveva sensibilmente diminuito lo spreco del cibo acquistato e poi sprecato rispetto al 2012. Oggi quel dato è salito al 52%, sette punti percentuali che testimoniano una maggiore attenzione nella politica familiare nella spesa alimentare”.
Alla conferenza stampa ha partecipato anche l’assessore regionale all’Agricoltura Fabrizio Nardoni che ha raccontato l’esperienza pugliese del progetto pilota contro gli sprechi alimentari.
“Nell’ambito della tematica della lotta allo spreco alimentare – ha detto Nardoni - abbiamo realizzato, tra marzo e novembre dello scorso anno, il Progetto Pilota “Io mangio tutto, No al cibo nella spazzatura” in collaborazione con la rete delle Masserie didattiche di Puglia. Sono state coinvolte dodici classi della scuola elementare della provincia di Bari, che sono state adeguatamente sensibilizzate, insieme alle famiglie, a non sprecare il cibo, ad una corretta ed equilibrata alimentazione e all’utilizzo dei residui di cibo. Infatti – ha proseguito Nardoni - con gli operatori delle Masserie didattiche hanno imparato a creare, con gli avanzi di cibo, il compost, quale importante fertilizzante e la classe, che è riuscita ad accumulare, in un determinato periodo, la maggiore quantità di compost, ha ricevuto in premio una giornata nel Parco Avventura, immerso nel Parco Nazionale del Gargano, presso la Masseria didattica Falcare.
Inoltre, con l’ausilio dei genitori, ogni alunno ha predisposto “Il Menù che fa bene” in una sorta di gara a realizzare il menù più economico ma, contestualmente, più apprezzato, esclusivamente con prodotti tipici locali, di stagione, attraverso acquisti direttamente dai produttori o solidali”. Con la sottoscrizione ufficiale dunque la Regione Puglia è stata la terza regione italiana, dopo Veneto e Friuli Venezia Giulia, a sottoscrivere Carta Spreco Zero, aderendo da oggi al decalogo di buone pratiche contro gli sprechi alimentari, idrici, energetici che raggruppa un migliaio circa di Comuni italiani, fra i quali Milano, Torino, Bologna, Venezia, Trieste e i 64 Comuni virtuosi. Promossa dal presidente di Last Minute Market Andrea Segrè, coordinatore della Task Force Modelli per la riduzione dello spreco alimentare del Ministero dell’Ambiente, nell’ambito della campagna europea “Un anno contro lo spreco” con il festival Trieste Next, la Carta impegna i pubblici amministratori che la sottoscrivono a sostenere tutte le iniziative che recuperano, a livello locale, i prodotti rimasti invenduti e scartati lungo la filiera agroalimentare per redistribuirli gratuitamente a categorie di cittadini al di sotto del reddito minimo. Impegna inoltre gli amministratori ad istituire programmi e corsi di educazione alimentare, di economia ed ecologia domestica per rendere il consumatore consapevole degli sprechi di cibo, acqua ed energia. In questo modo Carta Spreco Zero permette di attuare concretamente le indicazioni contenute nella Risoluzione del Parlamento europeo approvata nel gennaio 2012, con l’obiettivo di abbattere del 50% lo spreco alimentare entro il 2025 e di istituire l’Anno europeo contro lo spreco. Dati aggiornati sullo spreco alimentare in Puglia e in Italia. (Le rilevazioni sono state effettuate dall’Osservatorio Waste Watcher di Last Minute Market/Swg – Università di Bologna) Lo spreco domestico settimanale procapite, in Puglia, è di € 2,46, di poco al di sotto della media nazionale (€ 2,71).
Tra le cause principali “ho cucinato troppo cibo” e “calcolo male le cose che servono”, con incidenza più alta rispetto alla media italiana (22.4% vs 13.3 e 18.6 vs 13.2 rispettivamente). Ma in Puglia è rilevante lo spreco a monte della filiera: nel 2012 sono rimaste in campo 70.609.350 quintali di coltivazioni, pari al 4,14% della produzione (quasi il doppio della media nazionale in termini percentuali), mentre lo spreco 2012 nella grande distribuzione si è attestato su 25.516 tonnellate, ripartito fra 11.900 t nei negozi al dettaglio, 11.169 t nei supermercati, 2070 t negli ipermercati e 377 t nei cash&carry. E confrontando la distribuzione delle tipologie di provvedimenti suggeriti dagli intervistati, per ridurre lo spreco domestico, emerge - rispetto al dato nazionale - un travaso da una tipologia molto interventista, in favore della tassazione e del rincaro del cibo (che in Puglia si attesta al 6.4% vs il 11.7% nazionale) ad una invece molto pragmatica che individua soluzioni allo spreco alimentare aumentando la libertà di scelta del consumatore di fronte allo scaffale (17.5% in Puglia vs 10.4% in Italia).
Contestualmente alla sottoscrizione della Regione Puglia prende il via questi giorni Sprecozero.net, la rete dei pubblici amministratori che hanno aderito a Carta Spreco Zero, coordinata dal Comune di Sasso Marconi, esempio eccellente di buone pratiche. Si tratta di una rete nazionale che intende mettere in contatto gli amministratori locali più sensibili al tema dello spreco, con l'obiettivo di diffondere le iniziative più efficaci per creare una cultura rispettose dell'ambiente e delle risorse.