Clima: ancora in dubbio i contenuti del nuovo piano UE su emissioni ed energia
Alla stretta finale il nuovo testo UE in materia di impegni al 2030 su emissioni, rinnovabili ed efficienza energetica. Tra i paesi membri (e tra i commissari) non c'è accordo, intanto su Aavaz si raccolgono firme per chiedere un target ambizioso
22 January, 2014
È attesa per le prossime ore, la decisione della Commissione Europea sui nuovi obiettivi al 2030 in materia di clima, emissioni e rinnovabili. In pratica, i Commissari sono chiamati ad indicare gli impegni che l'Unione dovrà assumere in tema di riduzione delle emissioni di gas serra, crescita della produzione di energia rinnovabile e incremento dell'efficienza energetica.
Sui contenuti del nuovo documento non c'è intesa tra i vari Paesi UE e i loro rappresentanti in Commissione. La Commissaria per il Clima Connie Hedeegard, sostenuta dal presidente Barroso, dalla maggioranza dei membri dell'esecutivo e da molti stati membri (Italia inclusa), vorrebbe fissare al 40% la quota di emissioni di CO2 da tagliare entro il 2030. Ma altri governo nazionali, e un gruppo di Commissari costituito da Tajani, Oettinger, Ciolos, Sefcovic, Lewandowski, sono contrari a questa ipotesi. Il fronte del no, in cui rientra anche la Confindustria, convinto che un taglio ambizioso delle emissioni potrebbe danneggiare l’industria europea, sembra disposto ad accettare al massimo un target del 35%.
Ancora più controversa la questione delle rinnovabili: le ipotesi vanno da una quota, sempre al 2030, che tra il 27 e il 30% (gli impegni attuali prevedono il 20% entro il 2020, sia per quanto riguarda il taglio dei gas serra che la percentuale di fonti rinnovabili). Quello che pare ormai certo, invece, è che, contrariamente ai precedenti accordi previsti dal cosiddetto “Pacchetto clima 2020”, non ci saranno impegni vincolanti per i singoli paesi membri, ma solo nuovi obiettivi generali dell'Unione nel suo insieme.
Per convincere Tajani e gli altri Commissari reticenti ad accettare la proposta di un impegno più stringente, su Avaaz è stata lanciata una petizione che chiede un «ambizioso obiettivo di riduzione del 50% dell'inquinamento causato dal carbone come parte degli piano per il 2030», ritenuto fondamentale «per dare una spinta agli investimenti in energia pulita e tecnologie a basso inquinamento».