LETTI PER VOI - "Il pianeta è in ebollizione solo una nuova energia ci salverà"
Rubbia punta sul solare: ma l´Italia non guarda al futuro - da Repubblica del 23.09.2005
23 September, 2005
<b>Parla il premio Nobel, ex direttore Enea. E annuncia: svilupperò le mie ricerche in Spagna
Il solare termodinamico meglio dell´idrogeno, ma l´impianto di Siracusa è un´occasione persa.
Viviamo come in una provetta, in un esperimento: staremo a vedere, ma se andrà male, lo sarà per tutti.
Carlo Brambilla</b>
Venezia - «Me ne vado in Spagna a fare quello che in Italia non mi hanno consentito di realizzare. Un nuovo impianto per sfruttare la fonte energetica del futuro: il solare termodinamico. Il nuovo solare. La stessa tecnologia che avrei voluto mettere in piedi in Sicilia, a Priolo, nei pressi di Siracusa. Visto che in Italia non si farà, sono stato prescelto per svilupparla in Spagna». Il premio Nobel Carlo Rubbia, allontanato dall´Enea dopo la denuncia sulla ricerca italiana umiliata, si sfoga passeggiando tra il verde dei chiostri della Fondazione Cini, sull´isola di San Giorgio, al termine della mattinata di lavoro della prima Conferenza mondiale sul futuro della scienza, promossa da Umberto Veronesi. A lui il compito delicato e strategico di coordinare proprio la sessione dedicata al futuro energetico, che ha richiamato a Venezia fisici e climatologi da tutto il mondo.
Professor Rubbia, perché se ne va in Spagna? In Italia non c´è la volontà di sviluppare nuove fonti energetiche pulite?
«Noi abbiamo lanciato in Italia quello che si chiama "solare termodinamico". Non il solare di oggi, fotovoltaico, ma un sistema molto più efficiente. Abbiamo fatto tre anni di ricerche e sviluppo. Questo primo impianto industriale si doveva fare con la collaborazione Enea-Enel a Priolo. Era il primo impianto che poteva utilizzare l´idea partita da Archimede, quella degli specchi ustori, per produrre calore che poi genera energia. Questo impianto era già precommerciale, nel senso che una grossa parte del finanziamento veniva dalle banche. Era un progetto non solo scientificamente di avanguardia, che si sarebbe fatto solo in Italia, ma anche vantaggioso perché non chiedeva al governo grandi somme per il finanziamento».
Un´occasione perduta. Perché è naufragata?
«Abbiamo chiesto un anno e mezzo fa di avere una risposta semplice. Ci voleva qualcuno nel ministero delle Attività produttive e dell´Ambiente che dicesse "il solare termodinamico che voi avete progettato è verde, pulito, come l´energia eolica o il solare fotovoltaico". Ma essendo una cosa nuova nessuno ha voluto esprimersi. Abbiamo atteso un anno e mezzo. Nel frattempo gli spagnoli hanno fatto una legge che dichiara che il solare termodinamico è verde. Risultato: io adesso me ne sono andato dall´Enea e ho preso la responsabilità del progetto per sviluppare la stessa tecnologia in Spagna».
Con la creazione di nuovi posti di lavoro qualificati in quel paese invece che in Italia.
«Certo. Dal punto di vista scientifico che l´impianto, di rilevanza mondiale, venga realizzato in un paese piuttosto che in un altro non cambia nulla. Ma che posti di lavoro si creino in Spagna invece che in Italia è una realtà».
L´uragano Rita sta per abbattersi sul Texas. Katrina ha appena causato devastazioni incalcolabili. Il clima del pianeta sta cambiando e il riscaldamento complessivo della Terra, che ne è la causa, sembra inarrestabile. Quali scelte strategiche dobbiamo prendere, sul fronte energetico, per ridurre l´effetto serra?
«Una volta, nella zona caraibica, si verificava un uragano dagli effetti devastanti ogni 4 anni. Adesso ne abbiamo due all´anno. Il motivo sta nella temperatura del mare che è in costante aumento. Gli oceani sono come pentole piene d´acqua sui fornelli della cucina. Se giriamo la manopola e alziamo la fiamma l´acqua bolle. Si crea vapore che determina la formazione di uragani. Ogni anno, inoltre, nascono 90 milioni di individui sul pianeta. E la quantità di energia che viene consumata continua a crescere. Non era mai successa una cosa del genere nella storia del pianeta. Non sappiamo esattamente cosa accadrà. Ci troviamo dentro a un esperimento. Purtroppo siamo proprio dentro a una immensa provetta. Se ci andrà male andrà male a tutti».
Bisogna girare al più presto la manopola e abbassare la fiamma sotto alla pentola.
«A lungo termine esistono solo due sorgenti di energia che ci permetteranno di abbassare la temperatura del pianeta: il solare nuovo e il nuovo nucleare. Un nucleare capace di eliminare il problema dei rifiuti e di spezzare il rapporto tra energia nucleare e usi militari. Penso alla fissione fatta non sull´uranio, ma sul torio».
Perché non parla dell´idrogeno, l´attesa rivoluzione del futuro?
«L´idrogeno va molto bene. Ma se si produce l´idrogeno partendo dal gas naturale o dal carbone non serve a niente. Alla fine si avrebbe nell´atmosfera la stessa quantità di anidride carbonica. Meglio bruciare direttamente il gas naturale o il carbone. Bisogna passare al solare. L´idrogeno deve essere prodotto con energia solare. Lei può prendere della luce solare e con questa trasformare l´acqua in idrogeno e ossigeno. L´ossigeno lo mette in giro, a grande beneficio del mondo, come fanno le piante. L´idrogeno lo recuperato e diventa un gas naturale sintetico. Si potrà pensare di far viaggiare l´idrogeno fin dentro le case, proprio come si fa col gas naturale».
E cucinare, in casa, su cucine a gas all´idrogeno.
«Certamente. Senza riscaldare più il pentolone degli oceani».