Ecotassa, Puglia. Pietro Santamaria: “Sconto ingiusto ai comuni che non fanno la differenziata”
Il mese scorso il Consiglio Regionale ha offerto “una scappatoia” ai comuni che non fanno la differenziata. Lo spiega l’autore del libro “L’ultimo chiuda la discarica”, Pietro Santamaria. “Il comune di Bari ad esempio nel 2013 ha scaricato in discarica circa l’80 dei propri rifiuti (138.000 tonnellate), eppure godrà di una tariffa molto bassa (7,5 euro/t anziché 25,82 euro/t)”
24 January, 2014
Articolo di Pietro Santamaria
La Regione Puglia ha deciso ancora una volta di non penalizzare i comuni che non hanno raggiunto gli obiettivi di legge per la raccolta differenziata. Come già avvenuto nel 2013, neanche nel 2014 scatterà l’aumento del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi urbani (la cosiddetta ECOTASSA), fissato nel 2011 a 25,82 euro per tonnellata di rifiuto smaltito in discarica per i comuni che non abbiano raggiunto almeno il 40% di raccolta differenziata. Infatti, la Regione, con l’approvazione del bilancio di previsione 2014, ha deciso che “i Comuni che prevedono di conseguire a giugno 2014 una percentuale di raccolta differenziata pari ad almeno il 5% in più rispetto ai dati validati riferiti al periodo settembre 2012 - agosto 2013, sono esentati dal versamento”. Questo significa che, ad esempio, il Comune di Bari, anziché pagare l’ecotassa di 25,82 euro/t di rifiuti depositati in discarica, potrà pagare 7,5 euro/t, come nel 2013. Un bel risparmio, se si considera che nel periodo suddetto Bari ha recuperato solo il 22,5% di rifiuti e ha scaricato in discarica 138.000 tonnellate: il risparmio sarà di quasi due milioni e mezzo di euro.
Ed è qui che interviene la matematica.
Cosa significa “conseguire a giugno 2014 una percentuale di raccolta differenziata pari ad almeno il 5% in più rispetto ai dati validati riferiti al periodo settembre 2012 - agosto 2013”? Facciamo l’esempio di Bari. Questo Comune deve conseguire a giugno 2014 il 27,5% di raccolta differenziata (22,5+5,0) o il 23,63% (cioè il 5% in più di 22,5)?
Come spiego ai miei studenti e come ci segnala anche Wikipedia, “Quando si confrontano degli aumenti percentuali o delle riduzioni percentuali è sempre indispensabile considerare quale sia la base”. In questo caso qual è la base? Il totale dei rifiuti prodotti da un comune o solo quelli raccolti in modo differenziato? Se la risposta esatta alla domanda è la prima, vi sembra giusto premiare nello stesso modo Bari, che nel periodo suddetto ha raggiunto il 22,5% di raccolta differenziata, e Noicattaro, che nello stesso periodo ha raccolto in modo differenziato solo il 6,3% dei rifiuti? Se la risposta esatta è la seconda l’ingiustizia sarebbe ancora maggiore.
E poi, l’aumento della quantità di rifiuti raccolti in modo differenziato deve essere conseguito solo a giugno o, in media, da settembre 2013 a giugno 2014? Se l’obiettivo deve essere ottenuto solo a giugno, sarà sufficiente conservare durante i mesi precedenti un po’ di materiale raccolto in modo differenziato per poterlo computare tutto a giugno ed aumentare così la percentuale di raccolta differenziata di quel mese.
Non sono domande di poco conto, anche perché, con il provvedimento adottato dalla Regione il 20 dicembre 2013, gli unici Comuni che vengono penalizzati sono quelli più virtuosi per la raccolta differenziata. Infatti, per restare in provincia di Bari, Cellamare, Rutigliano e Mola di Bari, che nel periodo settembre 2012 – agosto 2013 hanno conseguito, rispettivamente, il 75,4%, l’88,3% e il 60,2% di raccolta differenziata, nel 2014 dovranno pagare 6,97 euro/t, mentre l'anno scorso hanno pagato 1,9 euro/t, i primi due Comuni, e 5,6 euro/t, il terzo.