Milleproroghe: rinviato l'obbligo di fonti rinnovabili negli edifici nuovi e ristrutturati
Il Senato ha approvato un emendamento al decreto Milleproroghe che fa slittare l'obbligo di aumentare la quota di fonti rinnovabili in edifici nuovi o sottoposti a ristrutturazioni rilevanti. Contrario il Movimento 5 Stelle
29 January, 2014
Il Senato ha approvato un emendamento al Dl milleproroghe, che fa slittare di un anno l'adeguamento ai nuovi obblighi di utilizzo di fonti rinnovabili negli edifici nuovi o sottoposti a ristrutturazioni rilevanti. Si tratta, più nel dettaglio, di una modifica (proposta dalla Lega) al decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28, che introduce, appunto, delle prescrizioni in tema di edilizia sostenibile ed efficienza energetica degli immobili.
In particolare, la percentuale di acqua calda che dovrà essere prodotta usando le rinnovabili passerà dal 20% al 30% alla fine 2014 (inizialmente lo scatto era previsto alla fine del 2013). Posticipato, inoltre, il passaggio dal 20 al 35% della quota di consumi di energia termica che devono essere coperti da fonti rinnovabili . L'incremento era previsto per l’inizio di quest’anno, ma l'emendamento propone però lo slittamento di tale obbligo al 2015.
Duro il commento del Movimento 5 Stelle che, oltre a dare notizia del voto e ad esprimersi contrariamente a Palazzo Madama, ha definito l'episodio «un nuovo colpo di mano alle fonti rinnovabili». Commenta il capogruppo al Senato del M5S Gianni Girotto: «L' obbligo avrebbe permesso di implementare meglio il concetto di autoconsumo energetico degli edifici, contribuendo alla riduzione dei consumi energetici, alle emissioni, ma sopratutto a stimolare la domanda interna e la ripresa economica favorendo il settore della green economy. Sicuramente, l'approvazione di questo emendamento, che vede la contrarietà del Movimento 5 Stelle, contribuisce a minare il dibattito sul clima e gli obiettivi europei al 2030 in cui il Governo deve rispondere al più presto per chiarire la sua posizione».
Foto sxc.hu