Tutti in bicicletta contromano: "Entro l'estate il sì del governo"
- da La Repubblica del 01.02.2014
03 February, 2014
di Silvia Bignami
«Quando le biciclette potranno andare contromano? Entro l’estate». Il sottosegretario ai Trasporti Erasmo D’Angelis assicura che non ci sono ostacoli sul “cambiaverso” della mobilità, che parte da un decreto legislativo che sarà operativo prima di luglio, e poi dal nuovo codice della strada, pure quello in dirittura d’arrivo e pronto per il via al suo iter prima dell’estate 2014. Una vera rivoluzione su due ruote, che parte da Bologna, da dove l’assessore alla Mobilità Andrea Colombo due giorni fa è volato a Roma insieme al collega fiorentino Filippo Bonaccorsi, per definire i dettagli dell’accordo siglato tra Anci e Ministero.
A spiegarlo è proprio il sottosegretario D’Angelis, che sta tenendo le fila di una riforma che beneficerà tra l’altro dei fondi europei dedicati al piano città, circa 57 miliardi di euro per l’Italia negli anni 20142020, di cui una parte arriverà anche sotto le Torri per rifare e adeguare la cartellonistica. I tempi non sono lunghi.
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«Entro l’estate di quest’anno, non appena sarà approvato il decreto attuativo, sarà possibile girare in bicicletta anche contromano spiega il sottosegretario , anche se ovviamente non lo si potrà fare in tutte le strade. Sarà applicato solo nelle vie con limite di velocità a 30 chilometri orari, con divieto di parcheggio a sinistra e divieto di transito per camion e mezzi pesanti». In ogni caso si potrà pedalare in doppio senso anche nei sensi unici, e i Comuni saranno liberi di decidere come fare le piste ciclabili, quanto larghe, con o senza cordoli. Le uniche poche regole stringenti generali saranno applicate solo alle piste nuove su strade nuove.
«L’idea di fondo è politica», continuano dal ministero. «Si vuole invertire l’ordine di priorità della mobilità su strada. Finora il codice stradale è stato “autocentrico”. In futuro invece, soprattutto per quel che riguarda le città metropolitane come Bologna, vogliamo che si parta innanzitutto dai pedoni, poi ci si occupi di biciclette, e solo alla fine delle automobili». Sull’aumento del rischio di incidenti, D’Angelis assicura che la riforma, applicata già attraverso ordinanze comunali in città come Reggio Emilia, e largamente diffusa in Europa, non aumenta statisticamente i pericoli. Anche se, aggiunge, sarà necessario rendere più stringente il rispetto delle regole: «In bici, soprattutto di sera, si va con le luci, il giubbotto catarifrangente e il casco. Inoltre stiamo ragionando con le compagnie di assicurazione, in modo che anche per le due ruote sia prevista una polizza, simile a quella delle auto, in caso di incidenti».
Senza contare che il progetto più ambizioso è quello che riguarda la riscrittura del codice stradale, «che oggi è un tomo di 240 articoli. Noi stiamo lavorando con una commissione ministeriale ad hoc per ridurlo a 60, e renderlo più moderno, più europeo, più comprensibile». Un cambiamento che a cascata arriverà anche nelle città e comporterà il rifacimento della cartellonistica stradale, e del sistema dei semafori, in un momento in cui i Comuni, compreso quello di Bologna, hanno bilanci ridotti all’osso per via del Patto di Stabilità e del taglio dei trasferimenti. «Sappiamo delle difficoltà delle amministrazioni, ma l’adeguamento della cartellonistica non sarà immediato. E contribuiremo dando una mano alle città, grazie all’utilizzo dei fondi europei del piano delle città. Non lasceremo i Comuni, e Bologna, impreparati».