La bici potrà andare in controsenso. Palazzo Vecchio tratta col ministero
Nel progetto anche le “aree a prevalenza ciclabile”. L'assessore alla mobilità: “Vogliamo che pedoni e ciclisti siano ai primi posti dell’attenzione” - da LA Repubblica del 31.01.2014
03 February, 2014
di Ilaria Ciuti
«LA rivoluzione della bicicletta», dice il sottosegretario ai trasporti, Erasmo D’Angelis. Le biciclette potranno andare in doppio senso anche nei sensi unici, il regime delle piste ciclabili sarà più flessibile e i Comuni decideranno loro come farle, quanto larghe e se con o senza cordoli. Le uniche poche regole stringenti generali saranno applicate solo alle piste nuove su strade nuove. Nasceranno anche intere aree «a preferenza ciclabile» dove il codice della strada sarà derogabile per le biciclette e chi pedala avrà il primo posto. Diventeranno assolutamente obbligatori, alle intersezioni delle piste con la normale viabilità, gli attraversamenti dedicati ai ciclisti, oltre a quelli pedonali, e segnalati dai quadrotti bianchi di rigore, che a Firenze si sono scordati. E’ questo l’esito dell’accordo ministero-Anci in via di perfezionamento ma già concluso nell’ossatura.
Un mondo che si capovolge, spiega l’assessore alla mobilità in Palazzo Vecchio, Filippo Bonaccorsi: «Finora nel codice della strada italiano, nelle infrastrutture, nelle abitudini il primo posto lo hanno sempre avuto le auto, mentre le bici e i pedoni sono venuti inesorabilmente al quarto e quinto posto, dopo anche il trasporto pubblico e gli scooter. Ora vogliamo i pedoni al primo posto e le bici al secondo: un normale e riconosciuto mezzo di spostamento urbano». Bonaccorsi è andato l’altro ieri, insieme al collega bolognese Andrea Colombo, al ministero ai trasporti per concordare i cambiamenti e farli diventare legge. A nome dell’Anci nazionale, in seno a cui l’iniziativa pro bici è nata. La conclusione dell’accordo la riassume D’Angelis: «Il ministero sta lavorando insieme al parlamento alla revisione del codice della strada. Ma prima ancora che sia finita, prima dell’estate faremo un decreto ministeriale per cambiare completamente la parte del regolamento attuativo del codice che riguarda le biciclette».
Cinque, come si è detto, i principali punti. Quello che permetterà alle bici di andare in ambedue i sensi anche nei sensi unici sembra quello più audace. Eppure lo fa tutta l’Europa. Prime, l’Olanda, la Danimarca, la Germania, hanno seguito il Belgio, la Svizzera. La Francia, che è l’ultima venuta, ha reso la misura addirittura obbligatoria. Ci sono anche Polonia, Estonia, Ungheria, Repubblica Ceca. Tutti fuorché l’Italia dove tuttavia non mancano gli esempi: Pesaro, Reggio Emilia, Ferrara, Lodi, Bolzano, Merano, per citare solo alcune città, autorizzate finora solo da un debole parere favorevole del ministero. Ora sarà legge certa. All’estero esiste solo il cartello: senso unico tranne le bici, e l’obbligo dei 30 chilometri all’ora per i motori. In Italia l’abbattimento del senso vietato sarà possibile con i 30 all’ora ma anche e solo su con carreggiate larghe 4 metri al netto dei parcheggi, senza sosta sulla sinistra, vietate al transito dei mezzi pesanti.
Le aree «a preferenza ciclabile» sostituiscono le piste nei centri storici e dove le strade sono troppo strette per ricavarci una pista, consegnano alle biciclette uno spazio diffuso dove vivere da prime donne e con diritto di deroghe al codice della strada. «A Firenze - spiega Bonaccorsi - si può fare nel castrum, ma forse anche in tutta la cerchia dei viali». In periferia, le piste sorgeranno nelle forme decise dalle amministrazioni e i ciclisti avranno sempre i loro attraversamenti in continuità delle piste. La molla della rivoluzione? «Negli ultimi due anni le vendite di biciclette hanno sorpassato quelle delle auto - spiega D’Angelis - E io mi sono stancato di andare a convegni dove si applaudono le slide delle bici a Parigi, Londra, Berlino. Ce la possiamo fare anche noi». Sono state 40.226 le bici vendute in provincia di Firenze l’ultimo anno contro 33.364 auto. A Firenze, 7.852 bici e 6.514 auto. In Italia 1.748.000 biciclette e 1.450. 000 macchine.