Biciclette “in contromano”: la proposta, il dibattito e mille polemiche
Doppio senso di marcia per le biciclette nelle strade a senso unico: la modifica al codice della strada annunciata dal Ministero dei Trasporti ha scatenato una pioggia polemiche: “Strage di ciclisti” titolano alcuni. Ma cosa prevede esattamente il provvedimento? Tutto quel che c’è da sapere
04 February, 2014
“Leggendo le nuove proposte [del Ministero dei Trasporti] si trasecola” scrive Il Corriere. “Per tutelare i ciclisti li si autorizza ad andare contromano (molti tra loro lo fanno già ...). Ma hanno idea, sempre i sindaci, di quale impatto violento può provocare un’auto anche solo a trenta all’ora su una persona?”. “L’ultima genialata per fare strage di ciclisti: permettere alle biciclette di andare contromano” titola Dagospia. Per Libero si tratta dell’ultima trovata dei “ciclotalebani”. Più cauti Repubblica e Stampa, che tuttavia semplificando la proposta da cui muove la modifica, rischiano di indurre il lettore in errore.
Perché non si tratta affatto di contromano, ma di aprire alla circolazione in bicicletta nei due sensi di marcia nelle strade a senso unico, e oltretutto su strade larghe almeno 4,25 metri, in zone con limite di 30 km/h, nelle zone a traffico limitato e in assenza di traffico pesante, così come previsto già nel 2012 dalla Direzione Generale per la sicurezza stradale del Ministero Infrastrutture e Trasporti, che aveva espresso parere positivo a riguardo.
Una precisazione, forse sfuggita nel tam tam dei giornali, che tuttavia non ha impedito a diverse associazioni di esprimere una forte contrarietà davanti alla possibilità che la modifica entri in vigore. Per l’Aduc, l’Associazione dei Consumatori, si sta sottovalutando il problema della nuova segnaletica, che le amministrazioni comunali dovranno (o dovrebbero) aggiorare in tutte le città.
Ecco cosa scrive Vincenzo Donvito, presidente Aduc: “Ogni tanto, grazie a qualche solerte amico della mobilita' in bicicletta, viene fuori l'ipotesi di consentire alla biciclette di andare contromano. Era gia' successo due anni fa e oggi, grazie al sottosegretario al ministero dei Trasporti, Erasmo De Angelis, sembra che fra pochi mesi sara' una realta' nazionale. Giustamente preoccupate le associazioni di automobilisti... che cosa sembra che stia per essere concepito? Le indiscrezioni di un quotidiano nazionale ci fanno sapere che il contromano delle biciclette sarà consentito “purché in strade con l'obbligo dei 30 Km all'ora, la carreggiata larga almeno 4 metri al netto della sosta, senza parcheggio a sinistra e vietate ai mezzi pesanti”. Una chimera? Se le singole amministrazioni comunali non provvederanno alla segnaletica necessaria (carenza probabile, visto la diffusa considerazione solo propagandistica che gli amministratori hanno della mobilità a pedali), sicuramente ogni ciclista, per essere sicuro di non incorrere in un'infrazione, dovrà girare armato di un metro e, prima di avviarsi contromano, dovrà andare a piedi in cima alla strada per vedere se alcune caratteristiche minime (tipo limite di 30 e divieto ai mezzi pesanti) ci sono”.
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