Spreco alimentare, al via i lavori per la costituzione del PINPAS
Mercoledì 5 febbraio è in programma a Roma la prima assemblea degli Stati Generali della prevenzione dello spreco alimentare in Italia, in vista dell'elaborazione del Pinpas, il Piano nazionale di prevenzione dello spreco alimentare di cui si doterà l’Italia nella prossima primavera
04 February, 2014
Per la prima volta l’Italia affronta in modo organico il problema degli sprechi alimentari. Fao, Confagricoltura, Confcommercio, Last minute market, Banco Alimentare, Slow Food, Acli, Caritas, Federcomsumatori, Coldiretti, Expo e poi le aziende italiane coinvolte nel tema, da Alcenero a Barilla, da Granarolo a Whirlpool, da Coop a Conad, sono solo alcuni degli oltre cento soggetti che aderiscono agli Stati Generali di prevenzione dello spreco alimentare in Italia, convocati su iniziativa del Ministero dell’Ambiente mercoledì 5 febbraio a Roma al Tempio di Adriano.
Enti, associazioni, organizzazioni e imprese: sono pressoché al completo gli attori della filiera agroalimentare italiana e le organizzazioni attive nella lotta agli sprechi che interverranno per esprimere proposte, indicazioni e buone pratiche propedeutiche all’elaborazione del Pinpas, il Piano nazionale di prevenzione dello spreco alimentare di cui si doterà l’Italia nella prossima primavera, in sintonia con quanto indicato dalla Commissione Europea nella tabella di marcia verso un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse.
I lavori, alla presenza del Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando e del Sottosegretario alle Politiche Agricole e delegato all’Expo Maurizio Martina, saranno introdotti e coordinati dal presidente di Last Minute Market Andrea Segrè.
Interverranno alcuni componenti del Gruppo di lavoro del Pinpas: la scrittrice Susanna Tamaro, lo scienziato Vincenzo Balzani, lo scrittore e attore Giobbe Covatta. Il Pinpas, Piano nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, è stato inserito nell’ambito del Piano Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti. Il Pinpas ambisce a produrre soluzioni concrete ed efficaci in termini di riduzione alla fonte della quantità di cibo che finisce tra i “rifiuti” sul breve, medio e lungo periodo.
Alla vigilia dell'incontro, Massimiliano Dona, Segretario generale dell'Unione Nazionale Consumatori ha sottolineato come la crisi abbia rimpicciolito i carrelli della spesa degli italiani, ma i bidoni della spazzatura non accennino a svuotarsi. «Ci troviamo davanti ad un corto circuito culturale -afferma Dona- per cui le famiglie sono costrette a consumare di meno per far quadrare i bilanci, eppure ogni anno circa 6 milioni di tonnellate di cibo finiscono nella spazzatura; d'altra parte, quello che mangiamo è sempre più spesso, concedetemi il gioco di parole, cibo spazzatura».
Secondo il Segretario dell'Unione Consumatori, però non sono i consumatori gli unici responsabili degli sprechi, anche se una loro maggiore consapevolezza non guasterebbe. «Nelle inefficienze dell'intera filiera si perdono risorse economiche ed ecologiche – conclude Dona - Per questo, confidiamo nella riuscita di questa task force contro lo spreco che coinvolge tutti i soggetti del mercato, affinché sia possibile predisporre degli interventi mirati per razionalizzare le produzioni ed educare i cittadini al consumo sostenibile».