Ministero dei Trasporti: "Il TPL è al collasso, piano di rilancio da 5 miliardi l'anno"
Erasmo D'Angelis: Di fronte al collasso del 55% delle 1280 aziende del trasporto pubblico locale che chiudono il 2013 in perdita, non servono mezze misure né rinvii ma una radicale riforma: è pronto un nuovo piano di investimenti da 5 miliardi l'anno"
06 February, 2014
“Di fronte al collasso del 55% delle 1280 aziende del trasporto pubblico locale che chiudono il 2013 in perdita, non servono mezze misure né rinvii ma una radicale riforma. In questi mesi abbiamo lavorato per il rilancio del trasporto pubblico locale in tutte le regioni sapendo che stando fermi o con finte e parziali riforme continueremo solo a gestire l'emergenza con bollettini quotidiani di disservizi e un lungo elenco di aziende comunali in default, già tecnicamente fallite con bilanci dissestati, debiti, servizi a singhiozzo e commissariamenti, non adeguate al livello di un Paese avanzato come l’Italia e all'esigenza di tutelare lavoratori e qualità del servizio”. Lo ha detto il sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti, Erasmo D’Angelis, con anche delega al trasporto pubblico locale.
"Il rilancio del settore è a portata di mano e in questi giorni con il Ministro Maurizio Lupi è in via di definizione - afferma D'Angelis - un piano che affronta tutti i nodi.
Non sono poche le novità a partire dalla garanzia delle risorse pari a circa 5 miliardi l'anno non più oggetto di spending review, la riapertura del tavolo di trattative per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro scaduto dal 2007 e l'impegno del Governo per il Fondo di solidarietà.
C’è poi la ripresa, dopo ben 18 anni di tagli progressivi, degli investimenti per rinnovare il parco mezzi pubblici più obsoleto e inquinante dell'area Ue passando da zero euro del 2010 ai primi 500 milioni, la definizione per la prima volta dei costi standard e una politica industriale centrata sull'efficienza, aggregazioni aziendali e gare ad evidenza pubblica.
Da non confondere – conclude il sottosegretario - con le privatizzazioni ma con la fine dell’anomalia italiana senza regole che vede nello stesso ente locale sia il controllore che il controllato”.
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