Clima, incontro Zanonato-Hedegaard: l'Italia lavorerà per il nuovo accordo del 2015
il ministro dello Sviluppo Economico a ribadito al Commissario UE per l'Azione climatica la volontà del governo italiano di impegnarsi nella verifica degli impatti economici del nuovo pacchetto Clima Ue
12 February, 2014
E' importante definire un target per la riduzione di emissioni di gas serra per raggiungere un accordo globale equilibrato nel 2015 e un nuovo quadro della politica energetica europea coerente con il rilancio della competitività della nostra industria. Di questo si è discusso nel corso dell'incontro tra il Ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato e il Commissario europeo al clima Connie Hedegaard.
Zanonato ha espresso apprezzamento per la decisione della Commissione europea di presentare contemporaneamente la Comunicazione sul Rinascimento Industriale e la Comunicazione sul quadro energia e clima al 2030 per evidenziare che le due iniziative vanno valutate congiuntamente "con l'obiettivo - ha sottolineato - di pervenire al giusto equilibrio tra le istanze di una ambiziosa politica climatica europea e le esigenze di contenimento dei prezzi dell'energia e di ripresa dello sviluppo dei nostri settori industriali". Così si sono espressi, ha ricordato Zanonato, i 17 Stati membri firmatari della Dichiarazione finale della Conferenza che ha riunito a Roma 24 Paesi Ue Amici dell'Industria il 30 gennaio scorso.
Il Ministro ha informato il Commissario che il Governo italiano è impegnato in una verifica sugli impatti economici del nuovo quadro proposto dalla Commissione al 2030 che include gli effetti complessivi sul sistema economico, compresa la valutazione del volume di risorse da investire in innovazione e la verifica delle misure di mitigazione degli effetti sui prezzi dell'energia.
"Sui temi di maggiore interesse - ha dichiarato Zanonato - abbiamo convenuto che lo sviluppo delle rinnovabili e dell'efficienza energetica vada perseguito con convinzione e che gli obiettivi europei dovrebbero riconoscere, agli Stati membri, la flessibilità di adottare la strategia più efficiente. Per l'Italia la strada maestra rimane quella della cooperazione internazionale per la definizione, possibilmente alla Conferenza di Parigi del 2015, di accordi che vincolino tutti i principali sistemi economici a dotarsi di misure per internalizzare i costi dei cambiamenti climatici nei processi produttivi".
In tale contesto, il nostro Paese- durante il Semestre di Presidenza italiana dell'UE- è pronto a svolgere un ruolo importante sia per quanto riguarda le nuove proposte programmatiche contenute nel Pacchetto sul quadro clima/energia 2030 che per quanto riguarda i contenuti delle Comunicazioni sulla politica industriale. (Testo e foto Ansa)