AreaC allargata oltre la Cerchia della 90-91, al via la raccolta di firme online
Petizione del comitato MilanoSImuove: "L'esito del referendum va rispettato". L’idea è quella di una seconda area a pagamento, oltre la Cerchia della 90/91, ma con una tariffa inferiore a quella che oggi si applica in centro (3 o 4 euro) - da REPUBBLICA.IT del 14.02.2014
14 February, 2014
di Oriana Liso
Una nuova campagna referendaria per allargare AreaC oltre la circonvallazione esterna entro gennaio dell’anno prossimo. Il comitato Milanosimuove, che nel giugno 2011 riuscì a far votare e approvare i cinque referendum ambientalisti, ci riprova con un appello consegnato al sindaco Giuliano Pisapia, firmato già da un centinaio di sostenitori: una premessa alla raccolta firme aperta ai milanesi e già online.
«L’amministrazione Pisapia ha superato la metà del mandato: è ora di andare avanti con l’attuazione dei referendum o si rischia di perdere l’occasione di Expo per realizzare la trasformazione sostenibile di Milano», è la richiesta dei promotori Marco Cappato, Edoardo Croci, Enrico Fedrighini, che riconoscono i primi risultati importanti ottenuti con il passaggio da Ecopass ad AreaC e l’introduzione di politiche di mobilità sostenibile. Ma avvertono: «Il percorso virtuoso rischia di interrompersi, con il rinvio a future ed incerte scelte pianificatorie», con gli aumenti dei ticket e degli abbonamenti ai mezzi pubblici, con le convenzioni per le autorimesse in centro e la sospensione anticipata di AreaC del giovedì.
Insomma, chiedono i referendari: «Ora i benefici vanno estesi oltre il centro ed è anche il momento di sottoporre a tariffa i motorini a due tempi e di eliminare le distorsioni a favore dei camion». La stima economica di questa operazione è di 150 milioni all’anno di introiti aggiuntivi, soldi che dovrebbero essere utilizzati per migliorare il trasporto pubblico, la mobilità ciclabile e pedonale e per ridurre tasse e tariffe. Cifra enorme, se rapportata agli incassi di AreaC nel 2013: 29 milioni.
L’idea contenuta nell’appello è quella di una seconda area a pagamento, esterna all’attuale, che arrivi oltre la Cerchia della 90/91, ma con una tariffa inferiore a quella che oggi si applica in centro (3 o 4 euro contro i 5 del centro). Accanto a questo, si dovrebbero applicare tariffe più elevate per i veicoli per trasporto merci e — rivoluzione — far pagare il ticket anche ai motorini a due tempi. Tra i primi cento firmatari ci sono esponenti dei movimenti civici e ambientalisti (Wwf, Genitori antismog, Italia Nostra, Fiab Ciclobby, Legambiente, il Coordinamento dei comitati di quartiere, solo per citarne alcuni), esponenti del mondo della cultura, della società e della ricerca (l’architetto Emilio Battisti, Franco Berrino dell’Istituto dei tumori, l’architetto Jacopo Gardella, il direttore scientifico della Fondazione Irccs Ca’ Granda Pier Mannuccio Mannucci, e — ancora — giornalisti come Daria Bignardi, Isabella Bossi Fedrigotti e Claudia de Lillo (Elasti), il mago Forest, Paolo Hutter.
Edoardo Croci spiega: «Ci diamo tempo fino alla primavera per la raccolta delle firme». E Cappato ammonisce: «Il consiglio comunale e la giunta hanno fatto propri i referendum: questo è il momento di decidere». Dall’assessore alla Mobilità, Pierfrancesco Maran, che rivendica i risultati già ottenuti (Milano è passata dal 10imo al 24esimo posto nella classifica delle città più congestionate d’Europa) arriva una blanda apertura: «Stiamo lavorando al piano della mobilità, sicuramente valuteremo le loro proposte che potrebbero anche portare a delle modifiche: ma il tema è capire come garantire la riduzione del numero di auto per abitanti, non è detto che sia l’estensione di AreaC il modo migliore».