Illuminazione LED a Torino: si discute di un piano di sostituzione per le vecchie lampade
Meno di due anni fa i tecnici di Iren ci avevano spiegato come la tecnologia LED per l'illuminazione pubblica esterna non fosse al momento ancora così performante da rendere conveniente la sostituzione delle lampade. Basandosi su uno studio di Fondazione Smart City però, il capogruppo SEL Michele Curto sostiene invece che si risparmierebbero 90 milioni di euro in 12 anni
27 February, 2014
Se le lampade led consentono un risparmio così grande in così poco tempo – investimento ripagato nel giro di due anni e spese abbattute del 45% secondo la Fondazione Smart City - come mai la Città non ha ancora sostituito i vecchi lampioni? L'avevamo già chiesto al Comune poco meno di due anni fa.
“Per l’illuminazione pubblica gli apparecchi a led non sono ancora così performanti come lo sono per l’illuminazione interna – ci aveva spiegato a giugno 2012 Giampaolo Roscio, responsabile Servizi tecnologici di Iren- Il futuro sarà sicuramente quello, ma ci vorranno ancora cinque o sei anni di ricerca e sviluppo. Un altro problema riguarda poi la temperatura di colore, che ad oggi è ancora molto fredda. Per ora siamo sui 6000 gradi kelvin, ma stiamo andando verso i 4000, che si traducono in una luce bianco calda, molto più gradevole”.
"Anche i costi dovranno scendere ancora. Adesso come adesso un buon apparecchio a led costa circa 450 euro, contro i 120-130 di una lampada tradizionale”. Eco dalle Città aveva affrontato l'argomento della sostituzione nel corso di un seminario organizzato dallo stesso giornale dedicato alla “spending review ecologica” dell'illuminazione pubblica di Torino, a cui avevano partecipato Iren, Comune di Torino e i Responsabili Energia di Provincia, Politecnico ed associazioni ambientaliste.
Appena due anni fa dunque, non sembrava che i Led potessero rappresentare ancora una soluzione realmente efficacie per la città, nonostante qualche esperimento in alcune aree della città (corso Brunelleschi, in area Dora Ruffini). E ora? Prima di tutto, il prezzo delle lampade sarebbe calato, secondo le stime della Fondazione Smart City. Dai 450 euro calcolati dal Comune nel 2012 ai 300 euro di oggi. In seconda battuta le prestazioni dei faretti sarebbero già in grado di far risparmiare 90 milioni di euro in 12 anni.
A spingere l'acceleratore per la sostituzione delle lampade è il capogruppo di SEL Michele Curto, già autore di un'interrogazione sulle spese sostenute dall'amministrazione, che ora promette di portare al più presto la questione in Commissione Ambiente. Nessuna preclusione a quanto sembra dall'Assessorato all'Ambiente, che tuttavia si mostra più pacato nelle stime. I 90 milioni prospettati dallo studio sarebbero decisamente troppo ottimistici, e non terrebbero conto adeguatamente dei costi di manutenzione. Ai perplessi che sui social network temono che i “troppi interessi” bloccheranno l'intervento, Michele Curto risponde: “Lo so, ma bisogna spingere, anche l'interesse pubblico è molto alto..”.
LED contro gli sprechi di energia: funzionano?
Vi riproponiamo il parere di Fabio Falchi di Cielo Buio, a cui avevamo chiesto un'opinione sulle lampade a LED, citate perfino dalle stesse Linee guida Anci come una possibile soluzione al problema degli sprechi in tema di illuminazione pubblica. "I LED non rappresentano la panacea di tutti i mali legati all'illuminazione inadeguata, anzi. In qualche caso possono addirittura peggiorare la situazione. Le lampade più efficienti basate su questa tecnologia, ad esempio, hanno una temperatura del colore molto alta, che in qualche caso raggiunge addirittura i 5.700 Kelvin. Il risultato è una luce con una forte componente azzurra, che potrebbe andar bene di giorno ma è sconsigliata nelle ore notturne. L'occhio umano, infatti, di sera tollera meglio la luce più calda rispetto a quella bianca o blu. Per gli anziani, che spesso hanno il cristallino ingiallito rispetto alle persone più giovani, i LED a luce azzurra possono determinare anche pericolosi fenomeni di abbagliamento, compromettendo quella sicurezza che si vorrebbe garantire tenendo accesi i lampioni".
Diodi bocciati, dunque?
No, non direi che i LED meritino una bocciatura tout court, però è fondamentale che siano ecocompatibili. Gli ultimi sviluppi tecnologici hanno portato a modelli con temperature di colore inferiori ai 3.000 Kelvin, che emettono una luce più calda. Altri LED di ultima generazione, utilizzati ad esempio in alcuni parchi naturali, emettono solo luce gialla. Certo, queste lampade sono lievemente meno efficienti rispetto ai classici LED blu-bianchi, ma credo che in questo caso andrebbe fatta una valutazione complessiva, piuttosto che basarsi solo sul dato relativo ai consumi energetici. Se eliminassimo i dispositivi antinquinamento dalle nostre auto, tanto per dirne una, avremmo macchine più efficienti dal punto di vista energetico, ma anche città più inquinate. Tra l'altro, mi pare che non sia ancora per niente sfruttata la caratteristica più interessante dei LED, ovvero la loro possibilità di accendersi istantaneamente: potremmo usarli per illuminare le città a un decimo dei livelli di luce attuali, e, utilizzando dei sensori, portarli a piena potenza per 10 minuti quando passa un pedone, un ciclista o quando il traffico si fa più intenso". (Leggi l'intervista completa qui).
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