Smog in Cina, pm 2.5 supera i 761 mcg/m3. Esauriscono le scorte di mascherine protettive
Le autorità hanno chiesto ai cittadini delle aree più colpite di non lasciare le loro abitazioni, se non per casi urgenti. I siti web dei maggiori gruppi di e-commerce hanno esaurito le mascherine anti-smog. Il picco più alto di Pm2.5 nello Hebei: 761 mcg/m3. La soglia limite è 25.
03 March, 2014
Sempre più critica la situazione dell'inquinamento nelle aree nord-orientali della Cina. Lo smog ha coperto circa il 15% del territorio nazionale, e da una settimana le centraline segnano "allerta arancio" a Pechino, il grado più alto dopo il rosso. Le autorità hanno chiesto ai cittadini delle aree più colpite di non lasciare le loro abitazioni, se non per casi urgenti. I siti web dei maggiori gruppi di e-commerce, come Tmall, hanno esaurito le mascherine anti-smog, ma la richiesta aumenta, soprattutto per i nuovi modelli made in Singapore, le Totobobo, trasparenti e riutilizzabili. Pechino è sommersa dalla coltre di smog: la concentrazione di particelle di PM 2.5 nell'atmosfera e' vicina ai 500 microgrammi per metro cubo. Il record di localita' piu' inquinata della Cina lo detiene un piccolo centro dello Hebei, la provincia confinante con la capitale, a quota 761 mcg/m3, trenta volte più alto del limite massimo di concentrazione di polveri sottili nell'atmosfera stabilito dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, che e' fissato in 25 microgrammi per metro cubo di aria.
Gli studi compiuti dagli accademici dell'università Tsinghua nel 2013 hanno evidenziato la presenza di oltre 1300 microbi nell'atmosfera di Pechino. Gia' da tempo, le autorita' sanitarie hanno evidenziato un aumento nel numero di casi di cancro ai polmoni, senza, pero', specificare con chiarezza la causa dell'aumento delle malattie. Negli scorsi giorni, Pechino aveva deciso la chiusura di diversi impianti industriali, cementifici e cantieri edili, e il governo aveva mandato dodici squadre di ispettori nelle aree piu' colpite, come lo Hebei, sede di alcune tra le maggiori acciaierie del Paese, per accertare che le disposizioni anti-inquinamento del governo centrale fossero rispettate.
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