Smart Working: arriva in Italia la proposta di legge per un lavoro sostenibile
Promossa da Alessia Mosca (Pd), Barbara Saltamartini (Ncd), e Irene Tinagli (Sc), la proposta confluirà nel Jobs Act dell'attuale governo e propone di rendere il lavoro più flessibile, più agile, in modo da consentire ai lavoratori di gestire al meglio il proprio tempo
06 March, 2014
In un recente post su Eco dalle Città si è parlato di telelavoro, argomento di cui troppo spesso si mettono in evidenza i soli aspetti organizzativi, per non parlare dei rischi, come quello dell'isolamento dai colleghi e di lavorare troppo e fuori orario, più di quanto si lavorerebbe quindi in ufficio. Si tratta purtroppo di pregiudizi legati ad un vecchio modo di intendere il telelavoro: inteso semplicemente come "impiego a distanza" e non come un modo di riformare e riorganizzare il lavoro, oltre che la cultura stessa del lavoro. Non a caso oggi si parla più efficacemente di smart working: un lavoro che quindi diventa intelligente, innovativo, ma anche sostenibile per l'azienda, l'impiegato ed anche per l'ambiente. Ed è in questa direzione che va la proposta di legge promossa da Alessia Mosca (Pd), Barbara Saltamartini (Ncd), e Irene Tinagli (Sc) e che confluirà nel Jobs Act dell'attuale governo. Si tratta di una proposta di legge che vuole rendere il lavoro più flessibile, più agile, in modo da consentire ai lavoratori di gestire al meglio il proprio tempo.
La concezione è quindi totalmente diversa dal vecchio modello di telelavoro: non si tratta di dover svolgere un certo numero di ore di lavoro da casa, ma piuttosto di lavorare per obiettivi. Insomma, deve essere valutato in azienda il raggiungimento del risultato, non il numero di ore che si sta in ufficio. Per questo lo smart working può essere praticato anche verticalmente, ossia per una quantità limitata di ore o giorni a settimana. Anche a livello politico si è quindi reso necessario prendere atto del cambiamento che sta avvenendo nel mercato del lavoro, dove già i liberi professionisti hanno organizzato il proprio lavoro in maniera smart. L'espansione del settore dell'e-commerce e di tutte le professioni ad esso collegate, del giornalismo online, del web writing di nicchia (pensiamo ai portali specializzati come Poker.it, costituiti da redazioni virtuali) ha promosso la creazione di figure professionali specializzate, che lavorano spesso da casa, o in spazi organizzati di coworking.
I vantaggi dello smart working non mancano quindi, sia dal punto di vista organizzativo (lavorare per obiettivi e risultati) sia sociale (maggiore flessibilità per il lavoratore). Ma anche l'ambiente ha i suoi vantaggi dallo smart work: questo è stato evidenziato anche nella Giornata del Lavoro Agile” lanciata dal Comune di Milano" lo scorso 6 febbraio, ma anche in precedenti ricerche dedicate proprio a mettere in studiare i benefici ambientali dello smart work.
Una ricerca dell'Università di Lund, Virtual Mobility and Pollution Prevention - The Emerging Role of ICT Based Communication in Organisations and its Impact on Travel, ha messo in evidenza come anche nel peggiore degli scenari il lavoro a distanza avrebbe ridotto l'emissione di anidride carbonica nelle aziende prese in esame. All'epoca della ricerca il focus principale era sui software di teleconferenza, che comunque consentivano di ridurre gli spostamenti e di organizzare diversamente il lavoro nelle organizzazioni. Anche studi precedenti, realizzati in Giappone, hanno dimostrato come la diffusione del telelavoro avrebbe avuto un impatto sensibile sulla riduzione delle emissioni di anidride carbonica nella nazione: due milioni di tonnellate in meno all'anno (Matthews, H.S. (2001), The environmental implications of the growth of the information and communications technology sector).
I benefici del lavoro agile, o smart work, si fanno quindi sentire a più livelli ed in tutti questi un concetto trasversale è quello di sostenibilità, anche se gli incentivi all'adozione sono diversi. Per le aziende l'incentivo principale è la possibilità di risparmiare tempo e denaro e migliorare l'organizzazione del lavoro, mentre per gli individui i benefici sono prevalentemente sociali. Per l'ambiente significa avere un minore impatto, soprattutto se lo smart work viene pienamente integrato in un progetto di smart city.