Il cassonetto bianco
- da La Stampa del 13.03.2014
13 March, 2014
di Giuseppe Salvaggiulo
Passeggi per corso San Maurizio e le «sentinelle dei rifiuti», impegnate a ridipingere di bianco un cassonetto come simbolo contro il degrado, ti chiedono di contribuire con una parola. A piacere, da lasciare indelebile su quel contenitore di metallo, sottratto a ruggine e anonimato. Guardi meglio e scopri che altri passanti l’hanno fatto. Le prime tre parole scritte sul cassonetto più bianco di Torino sono state essenziale, futuro, fiducia. Intorno passano massaie reduci dal mercato, studenti in ritardo per l’università, professionisti al telefonino. Chissà chi le ha suggerite, in successione così involontariamente perfetta: con tre articoli, un verbo e una preposizione diventano un programma politico ed esistenziale. E ti fanno venire voglia di dire la tua, al prossimo cassonetto ridipinto di bianco.