La Croce rossa a Cuneo è salita sulla bicicletta
La bici diventerà di uso comune per la maggioranza della popolazione quando le si vedrà riutilizzate nel lavoro. Così l’annuncio del Comitato di Cuneo della Croce rossa è di quelli da tenere ben presenti. Dal 1° giugno gli operatori Cri si muoveranno in bicicletta - da La Repubblica del 19.03.2014
19 March, 2014
Leonardo Bizzaro
Se la bicicletta torna a essere un mezzo per la professione, oltre che di diletto e agonismo, si comincia davvero a svoltare. Un viaggio tra le ciclobotteghe ci confermerà la buona salute del settore, una scelta di mezzi sempre più vasta, non solo nel segmento economico, accessori, abbigliamento tecnico e fashion. Ma la bici diventerà di uso comune per la maggioranza della popolazione, in città assediate dallo smog, quando le si vedrà riutilizzate nel lavoro. Il successo dei pony express a pedali, anche a Torino, è un buon esempio. Non portano in giro solo buste e pacchetti, ma perfino lavatrici, grazie a bici cargo ribassate. E se il tempo degli arrotini è passato, quanti artigiani potrebbero scoprire che muoversi almeno in centro su due ruote è decisamente più veloce, e comodo, di un puzzolente furgone?
Così l’annuncio del Comitato locale di Cuneo della Croce rossa, al pari di altre nella penisola, è di quelli da tenere ben presenti. Da domenica prossima al 1° giugno gli operatori Cri si muoveranno in bicicletta, quattro per il momento. Si comincia sulla pista ciclabile di via Angeli e lungo il parco fluviale del Gesso, la domenica pomeriggio, per assistere i ciclisti anzitutto, ma chiunque abbia a muoversi nei paraggi. Le biciclette sono riconoscibili per le bandierine con l’emblema della Croce rossa, hanno a bordo materiale di primo soccorso, la radio, le chiavi per l’apertura dei varchi di accesso alla pista ciclabile, in caso sia necessario l’ingresso di un’ambulanza.
Le squadre di soccorso su una ciclabile magari sono eccessive, ma l’idea è ottima, l’associazione ha già dato la propria disponibilità in occasione di feste e manifestazioni e questa è un’iniziativa lodevole. L’ufficio stampa della Cri sottolinea che gli operatori «saranno in funzione nel capoluogo della Granda inizialmente in due zone distinte, particolarmente frequentate da persone che non usano l’auto». Ecco, il fatto che si cominci finalmente a pensare a chi non usa l’auto, al momento per le questioni di prima necessità, è un segnale importante. Si cominciasse a pensarci anche per tutto il resto, vorrebbe dire che l’ossessione a quattro ruote va tramontando (cosa che peraltro già avviene, come dimostra l’andamento sempre più mesto del mercato dell’auto). E che la bicicletta è un mezzo alla pari degli altri — o dei piedi — come dovrebbe essere in ogni Paese civile.