Climatizzazione, Co.Aer: ancora incertezza per il mercato nazionale
Secondo una indagine condotta su 42 aziende, il settore non esce dalla crisi, complice anche un'estate 2013 abbastanza mite
20 March, 2014
Presentati a Milano i risultati dell'indagine statistica svolta dall'Associazione Co.Aer sul mercato dei componenti per impianti di climatizzazione nel 2013. La rilevazione prende in considerazione le seguenti tipologie di prodotti: climatizzatori d'ambiente, climatizzatori sistemi split e multisplit, sistemi VRF, condizionatori packaged e roof top, condizionatori autonomi con regolazione di precisione, gruppi refrigeratori di liquido con condensazione ad aria e ad acqua, unità di trattamento aria, unità terminali, aerotermi.
L'indagine, cui hanno partecipato 42 aziende, rileva andamenti diversi per i vari componenti. Rispetto all'anno precedente risulta, ad esempio, negativo a quantità (-6%) e positivo a valore (+10%) il mercato dei monosplit con potenza inferiore a 7 kW. Il calo a quantità è dovuto, oltre che al perdurare del quadro economico nazionale negativo, anche a una stagione estiva 2013 non particolarmente calda e al mancato acquisto di quella fascia di consumatori che accedeva a prodotti on/off di bassissimo prezzo. Con l'entrata in vigore nel gennaio 2013 del Regolamento UE 206/2012 sono stati infatti messi al bando i climatizzatori on/off e il mercato si è spostato quasi totalmente sui modelli con inverter, caratterizzati da un prezzo medio superiore.
Si conferma il dato negativo di mercato, sia a quantità (-13%) sia a valore (-9%), per i monosplit con potenza superiore a 7 kW, che ben riflette l'andamento economico del settore piccolo commerciale (negozi, bar e piccoli uffici) in Italia. Un dato incoraggiante viene invece dai sistemi multisplit, che mostrano una performance positiva sia a quantità (+9%) sia a valore (+13%). Ormai da anni quasi esclusivamente con inverter, i climatizzatori multisplit non hanno praticamente subito gli effetti relativi all'introduzione della Direttiva ErP.
Fa registrare un segno meno il settore dei VRF (Variable Refrigerant Flow, gli impianti a espansione diretta a portata di refrigerante variabile): la rilevazione indica -10% a valore e -9% a quantità per i mini VRF con potenza inferiore a 16 kW, una tipologia che trova applicazione soprattutto nel settore piccolo commerciale. Anche i modelli con potenza al di sopra di 16 kW, che fino a due anni fa rappresentavano un segmento in forte crescita con incrementi percentuali anche a due cifre, stanno soffrendo la situazione economica stagnante del settore delle costruzioni ad uso commerciale: l'indagine riporta, infatti, -3% a quantità e 3% a valore.
Aumenta rispetto all'anno precedente la produzione nazionale di condizionatori roof top (+21% a quantità, a fronte di un aumento del fatturato del 6%) con un deciso aumento, pari al +64% a valore, delle esportazioni. Cresce inoltre in Italia la potenza media per unità, indicatore di un minore frazionamento dell'impianto per contenere l'investimento iniziale.
Segna il passo il segmento dei gruppi refrigeratori di liquido, che chiude l'anno 2013 con -2% a valore per le macchine condensate ad aria e -15% per quelle condensate ad acqua. Qualche differenza di andamento, in senso positivo, si nota nei piccoli gruppi refrigeratori (fino a 17 kW), soprattutto con condensazione ad aria, destinati principalmente al settore residenziale, dove le pompe di calore stanno trovando sempre più un'applicazione energeticamente efficiente.
Per quanto riguarda le unità terminali, i dati a panel costante mostrano, a livello produttivo, una flessione del 6 % a quantità e del 5% a valore, mentre i numeri globali indicano una performance in sensibile decremento, con 60.000 unità in meno rispetto al 2012. Il mercato Italiano, da sempre il più importante a livello mondiale, da alcuni anni registra un calo costante, essendo passato dalle 600.000 unità del 2006 alle 238.000 del 2013. Anche l'export, che con la crescita progressiva dell'ultimo quinquennio aveva compensato le difficoltà del mercato domestico, nel 2013 ha iniziato a rallentare, presentando una situazione di sostanziale stabilità o di leggera flessione per alcune tipologie di terminali. Da sottolineare che, nonostante la crisi tenda a comprimere i prezzi di vendita, il valore medio unitario tiene, segno evidente di una crescita delle versioni tecnologicamente più evolute in termini di regolazione, dotazione e contenimento dei consumi elettrici.