Roma: Ecobaratto a Montesacro, ecologia anticrisi
Una mattinata di festa (nonostante la pioggia) per riportare in auge vecchie tradizioni di cui oggi più che mai sentono il bisogno le nostre tasche ed il nostro ambiente
24 March, 2014
Il baratto è forse il più antico metodo di pagamento (se di pagamento possiamo parlare) ed ora, in tempo di crisi economica ed ambientale, comincia a tornare di moda. Non deve però essere visto come una involuzione economica o come un segno negativo dei tempi ma anzi come la ripresa di un’antica tradizione che consenta di dare nuova vita agli oggetti che non utilizziamo ma che a qualcuno potrebbe servire.
È proprio in questo senso che si muove l’iniziativa del III Municipio che si è svolta ieri, domenica 22 marzo in Piazza Sempione. Chiunque, in modo del tutto gratuito, ha potuto portare i proprio oggetti (vecchi vestiti, stoviglie o giocattoli) e scambiarli con i vicini in un clima di festa prima che di mercato.
Nonostante la pioggia, c’è stata una buona affluenza e non possiamo che augurarci una ripetizione dell’evento anche con cadenza mensile. Roma infatti, la cui emergenza rifiuti è meno sotto i riflettori dopo la chiusura di Malagrotta, ha un disperato bisogno non solo di scelte politiche forti nel campo della differenziata, ma anche di iniziative (culturali prima che politiche) che spingano i cittadini a ridurre a monte la produzione di rifiuti seguendo ad esempio le 4 R che gli organizzatori dell’Ecobaratto hanno trascritto su alcuni cartelloni:
Riduzione: diminuiamo la quantità di rifiuti che produciamo nelle nostre case
Riutilizzo: Utilizziamo più volte possibile un oggetto. Diamo una nuova funzione agli oggetti che vorremmo buttare. Regaliamo o scambiamo gli oggetti che non ci servono più.
Riciclo: adottiamo la raccolta differenziata.
Recupero: diamo valore a un oggetto considerato inutile utilizzando i materiali di cui è fatto.
L’evento è stato organizzato da Legambiente ed il Comitato di Quartiere Città Giardino con il patrocinio del III Municipio.