Taglio retrattivo del credito d'imposta sul teleriscaldamento a biomasse: FIPER protesta
FIPER a Renzi: Rivedere immediatamente il provvedimento. Il nuovo Governo punti ad una spending review seria e credibile che favorisca i consumatori finali e le tecnologie più performanti per il riscaldamento abbinato alle fonti rinnovabili
27 March, 2014
Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di venerdì 21 marzo, il Decreto dell'ex presidente del Consiglio dei ministri, Enrico Letta, previsto dalla legge di Stabilità 2014, che individua le modalità applicative della rideterminazione dei crediti d’imposta indicati nell’allegato 2 alla stessa legge, su proposta del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Tra gli interventi definiti la riduzione del 15% del credito d'imposta a favore dei clienti allacciati alle reti di teleriscaldamento alimentate a biomasse, con la retroattività del provvedimento, a far data dal 1 gennaio 2014.
Commenta così il presidente della Fiper (Federazione italiana produttori di energia da fonti rinnovabili, Walter Righini: "Siamo indignati da questo provvedimento retroattivo del Governo uscente, dalle sue modalità e dal segnale dirompente che produce in ambito montano. Infatti, riducendo il credito di imposta ossia lo sconto (articolo 2, comma 12, della legge 203/2008) applicato ai clienti finali allacciati a reti di teleriscaldamento e nel contempo non diminuendo nella medesima percentuale la componente fiscale sulle fonti fossili destinate al riscaldamento, si finisce per favorire l’impiego di questi combustibili anziché promuovere la filiera bosco-legno-energia in ambito locale.”
"Il Governo uscente in excusatio non petita, ha sostenuto che si trattava di una riduzione minima; ciononostante FIPER sottolinea la gravità del provvedimento che introduce un precedente di retroattività dell’applicazione della riduzione, che riteniamo incostituzionale, su un comparto che sinora non ha beneficiato di incentivi diretti. Il gettito complessivo stimato dalla riduzione del credito di imposta sul teleriscaldamento si aggira intorno ai 700.000 Euro/anno, un importo minimo per il sistema Paese, rispetto ad esempio, alla possibilità di recuperare 300 milioni di euro annui dall’impiego delle potature del verde urbano a fini energetici, proposta che Cottarelli sembra aver recepito nel progetto di spending review su sollecitazione FIPER".
Conclude Righini: "Ci rivolgiamo al Governo Renzi, affinché provveda in tempi rapidi a rivedere il provvedimento specifico alla luce della disparità di trattamento tra le diverse fonti per il riscaldamento in area montana, in un’ottica di promozione dell’efficienza produttiva, attraverso reti di teleriscaldamento abbinate a fonti rinnovabili, come del resto indicato dalla recente Direttiva Europea sull’efficienza energetica”.