Strisce blu: le città italiane incassano sempre meno
Da a Torino a Messina, passando per Milano e Bologna. Negli ultimi anni i bilanci comunali hanno visto entrare sempre meno incassi dalle strisce blu, con cali progressivi fino a 8-9 punti percentuali sull’anno precedente
31 March, 2014
Il Comune di Torino denuncia un calo di incassi cominciato nel 2012, quando si decise di riorganizzare il piano tariffario, con un rincaro dei prezzi che variava in proporzione dalla distanza dal centro: 2,5 euro per la ZTL, 1 euro e 50 centesimi per l’area limitrofa e 1 euro nelle zone più periferiche. Ma ci si dimentica che la riduzione degli incassi era cominciata ben prima: tra il 2010 e il 2011 gli incassi delle zone blu erano già calati del 9 per cento, senza nessun aumento.
E non capita solo a Torino: a scoprire proventi sempre più magri dalle strisce blu negli ultimi anni sono state diverse città italiane a cominciare da Milano, che nel 2012 denunciò 30 milioni di euro di incassi mancati. La ragione? Il Comune sembrava essersi dimenticato delle periferie. I 4000 parcheggi del centro storico fruttavano circa 10 milioni l’anno, tanto quanto quelli in periferia. Che però sono 35.000… La ragione, in quel caso evidente, era la disparità dei controlli. In Area C l’evasione tariffaria era praticamente inesistente, mentre allontanandosi dal centro ad essere quasi inesistente era piuttosto il pagamento del biglietto. Alle multe mai comminate si aggiungono poi quelle comminate ma mai riscosse e poi cadute in prescrizione: altri 9 milioni di euro di buco a Milano solo nel 2013.
A Torino e Milano fanno compagnia diverse altre città, da nord a sud: Bologna, che pure vantava un primato raro nel 2008, e cioè essere riuscita a riscuotere il 100% delle multe comminate agli automobilisti, nell'ultimo anno ha visto scendere gli incassi dell'8%, tanto da convincere l'assessore alla Mobilità Andrea Colombo a fare marcia indietro sulla possibilità di aumentare le tariffe per non aggravare il buco; Messina, che nel 2013 avrebbe incassato appena 11.000 euro, contro i 14.000 dell'anno precedente e i 20.000 di quello prima ancora. Di casi simili se ne trovano tanti: nella Riviera Ligure alla Gallura.
Le ragioni sembrano molteplici: si va dal solito calo degli spostamenti imputato alla crisi al caro benzina, che spinge i cittadini a considerare altri mezzi di trasporto (non più di tanto in realtà, visto che l'auto privata continua ad essere il mezzo più usato in tutta Italia). Ma c'è poi un altro aspetto da considerare. quanto investono i comuni italiani nella riscossione dei pagamenti e nei controlli della sosta? Non abbastanza, secondo l'esperto di mobilità Óscar Rodrigues che avevamo avuto il piacere di intervistare al Citytech di Milano. Ecco che cosa ci aveva raccontato: “A Lisbona si sta investendo tantissimo nelle politiche di sosta, che ormai è quasi interamente digitalizzata. Le centraline permettono il pagamento attraverso la stessa card prepagata che si utilizza per tutti i trasporti urbani, la VIVA. Il pagamento digitalizzato per noi è importantissimo, perché tutte le informazioni arrivano ad un sistema di controllo centrale, che ci permette di monitorare in presa diretta i flussi di traffico e le anomalie nei comportamenti. Abbiamo investito molto anche in termini di vigilanza: ogni giorno sono al lavoro, esclusivamente per la sosta, 200 controllori”. (NdR: Per avere un'idea del confronto, Milano, che si abitanti ne ha quasi il triplo, conta sulla metà dei vigilanti). Le multe sono circa 1000 al giorno, a cui vanno aggiunte in media 180 auto bloccate con le ganasce e una quarantina di rimozioni”. (Leggi qui l'intervista completa).
Non a caso, alla lista delle città italiane alle prese con problemi di sosta incassata fa parzialmente eccezione Gorizia, che, pur denunciando un leggero calo degli introiti, imputabile però a una serie di lavori stradali e al fisiologico calo degli spostamenti, ha contenuto le perdite con una campagna di controlli particolarmente efficaci: nel 2013 sono state comminate 700 sanzioni in più rispetto al 2012.
Rassegna stampa:
Sosta oraria, incassi flop nel mirino pure i residenti - La Repubblica del 05.06.2013
Il flop della sosta. «Buco da 30 milioni». Accertamenti e sanzioni solo nell'Area C - da Il Corriere del 26.03.2012
Multe cadute in prescrizione: incassi mancati per 9 milioni - La Repubblica del 31.07.2013
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