Ilva, Piano ambientale fantasma. I motivi del ritardo secondo Nicastro, Legambiente e Bonelli
L'Assessore alla Qualità dell'Ambiente della Regione Puglia Lorenzo Nicastro: "Il dato più sconcertante in questo momento storico è la mancata pubblicazione del Piano ambientale dello stabilimento". Legambiente Taranto: "Senza Piano Ambientale non può esserci il Piano Industriale". Bonelli (Verdi): "Esposto in procura"
15 April, 2014
"Il dato più sconcertante in questo momento storico - ha detto l'Assessore alla Qualità dell'Ambiente della Regione Puglia Lorenzo Nicastro - è la mancata pubblicazione del Piano ambientale dello stabilimento Ilva: si tratta della naturale conseguenza rispetto al centralismo romano su questi temi e di quanto lo stesso abbia, di fatto, esautorato completamente i territori e delegittimato le istituzioni locali. Mentre per gli altri decreti salva Ilva, nati e approvati in somma urgenza e con la nota schizofrenia sulle priorità cangianti, hanno sempre viaggiato in maniera spedita su cronoprogrammi assolutamente blindati ed efficaci, il Piano ambientale approvato giusto un mese fa con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri è ancora in un limbo pre-pubblicazione che, di fatto, ne congela l'efficacia. Si tratta dell'ennesima dimostrazione – conclude Nicastro - che mentre Roma discute Taranto brucia e, soprattutto, la delegittimazione delle istituzioni locali, almeno negli ultimi tempi, ha elevato ad unico interlocutore del Governo il commissario straordinario ed il suo staff, senza che nessuno se ne sia scandalizzato”.
Legambiente Taranto: “Il 14 marzo gli organi di informazione hanno dato notizia che il Consiglio dei Ministri aveva approvato il "Piano delle misure e delle attivita' di tutela ambientale e sanitaria" per l'Ilva di Taranto, fissando così le azioni e i tempi necessari per garantire il rispetto delle prescrizioni di legge e dell'A.I.A. rilasciata nel 2012. Una approvazione avvenuta a ben due settimane dal termine previsto del 28 febbraio introdotto dall' ultimo decreto sull'Ilva convertito in legge il 6 febbraio 2014. Siamo arrivati quasi a metà aprile e non c'è notizia della pubblicazione del Piano nella Gazzetta Ufficiale. In altri casi, anche riguardanti l'Ilva di Taranto, la pubblicazione e – quindi - la vigenza dei provvedimenti adottati è avvenuta in tempi brevissimi. In questo siamo arrivati a un mese e ancora non ce n'è traccia. Anche perché il termine del 28 febbraio, non si può dimenticarlo, a sua volta risultava già prorogato -senza alcuna motivazione- di oltre tre mesi rispetto a quello originariamente previsto.
Senza Piano Ambientale non può esserci il Piano Industriale da cui, in concreto, dipende la possibilità di porre mano alla piena attuazione dell'AIA, da un lato, e alle più volte annunciate modifiche del ciclo produttivo dall'altro con il ridimensionamento dell'area a caldo e l'utilizzo di altre tecnologie produttive,'utilizzo del metano e del ferro preridotto, più rispettose per la salute e l'ambiente. Piano Industriale che dovrebbe (a questo punto il condizionale è d'obbligo!) essere adottato entro 30 giorni dalla pubblicazione del Piano Ambientale.
Ilva, Bonelli: esposto in procura su ritardo del Piano ambientale
"A distanza di un mese dalla presunta approvazione del Piano ambientale nel consiglio dei ministri del 14 marzo - denuncia del leader dei Verdi - con due settimane di ritardo dal termine di legge previsto per la presentazione (28 febbraio) non si ha traccia del Piano e nessuno ad oggi ne conosce i contenuti: queste ragioni, dopo aver inviato un esposto all’Unione Europea ho ritenuto opportuno inviare un esposto all’autorità giudiziaria affinchè apra un’indagine per verificare se dietro questo ritardo ci sia una precisa strategia omissiva con lo scopo di mettere, ancora una volta in secondo, Piano ambiente e salute".
"Come è possibile che un documento così importante, un Piano che secondo il governo dovrebbe ridurre l’inquinamento e ridurre l'impatto sanitario non sia stato reso noto o dimenticato?"
"Temo – conclude Bonelli – che la spiegazione di questa vergogna" che "rallenta la pubblicazione del Piano ambientale" serva "per dare più tempo alla presentazione del Piano industriale sul quale Bondi ha problemi per la questione del prestito ponte e del possibile intervento della Cassa depositi e prestiti su cui il governo sta lavorando"; infatti, "il Piano industriale va presentato entro 30 giorni dalla pubblicazione del Piano ambientale".