Galletti: "Le rinnovabili sono il futuro, no al nucleare"
Il ministro dell'Ambiente, intervistato da Metro, annuncia alcuni obiettivi: "Riduzione di CO2 entro il 2030, incremento delle rinnovabili fino al 27% della produzione totale di energia per un investimento di circa 13.5 miliardi e tutta l'economia valutata sull'impronta ambientale"
23 April, 2014
"Il futuro energetico del nostro Paese è nelle rinnovabili. Questo deve essere chiaro per tutti. Rinnovabili senza limiti, ma anche senza abusi e con tanta ragionevolezza e determinazione. Mentre possono esserci situazioni in cui è difficile immaginare l'inserimento delle rinnovabili - centri storici con particolari vincoli o territori con forti valenze ambientali - nella maggior parte dei casi le resistenze locali sono ingiustificate. Bisogna distinguere: dove si può fare e dove il buon senso consiglia di farlo". Così il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti intervistato martedì 22 aprile da Mauro Spagnolo di Metro.
Sulla green economy "vorrei andare più in là. Chiudere le opportunità dell'ambiente all'interno di una parte dell'economia, quella della green economy, secondo me è un errore. Noi dobbiamo riuscire a far passare il concetto che questo Paese avrà la possibilità di crescita solo se tutti i settori dell'economia saranno soggetti ad una valutazione sull'impronta ambientale. Oggi svolgere la propria attività attraverso una sensibilità all'impronta ambientale permette agli imprenditori di massimizzare i profitti. Immaginare dei cicli produttivi che forniscono materie secondarie che abbiano mercato e facili applicazioni è la vera scommessa per l'economia italiana ed europea", conclude il ministro.