Acqua: Smat resterà una S.p.a. ma con presenza pubblica rafforzata
Approvata in Consiglio comunale la delibera che rafforza la natura pubblica di Smat intervenendo su alcuni aspetti della governance e sulla destinazione degli utili. Il comitato Acqua Pubblica: "Demolito l’esito referendario"
06 May, 2014
Il Consiglio comunale ha approvato con 19 voti favorevoli, 6 voti contrari e 10 astensioni la delibera con cui si operano modifiche allo statuto sociale e alla convenzione tra i quasi 300 soci di Smat. Con la delibera il Consiglio comunale ha voluto superare il progetto già approvato con la precedente deliberazione del 2012(n°06418/002) e di puntare invece, d’accordo con la maggior parte degli altri soci, sul rafforzamento dell’attuale natura pubblica di Smat intervenendo su alcuni aspetti della governance sociale e sulla destinazione degli utili.
L’atto dispone, tra le altre, la modifica del comma 2 dell’articolo 17 dello Statuto prevedendo che “...per le deliberazioni aventi ad oggetto la modifica dello statuto sociale che incidano sulla composizione della compagine degli azionisti, l’assemblea straordinaria delibera con il voto favorevole dei Soci che rappresentano almeno il 90% del capitale sociale ed almeno il 60% dei Soci presenti nell’Assemblea”. Sempre nell’ottica di un rafforzamento del controllo pubblico di Smat la convenzione tra Soci Smat, parte integrante della delibera, prevede “la progressiva uscita dalla compagine azionaria dei soci diversi dai Comuni sia mediante il trasferimento delle azioni detenute da tali soci, in capo ai relativi Comuni, sia tramite operazioni approvate dall’Assemblea per l’acquisto di azioni proprie da parte di Smat”. Sulla destinazione degli utili la delibera prevede che vadano per un massimo del 20% ai Comuni per iniziative di tutela ambientale e per un minimo dell’80% siano destinati “a sostegno del piano economico e finanziario dell’azienda”.
Attualmente il Comune di Torino partecipa in Smat in modo diretto con il 59,69% di capitale ed in modo indiretto attraverso la controllata FCT con il 5,61% delle azioni, mentre gli altri 287 comuni Soci (che con Torino formano l’ATO 3) detengono il 16,98175 del pacchetto azionario. La Città è attualmente impegnata nell’acquisto del pacchetto azionario della sua Finanziaria (FCT). A fine 2013 è stato acquisito un pacchetto di azioni del valore di 2,5 milioni di euro allo scopo di pervenire progressivamente alla totale proprietà pubblica di Smat. Dopo l’approvazione della delibera è stata messa al voto e respinta con 20 voti contrari e 4 voti favorevoli, una mozione di minoranza che chiedeva di dare piena attuazione alla delibera già approvata nel 2012 (06418/002).
Secca la reazione del comitato Acqua Pubblica torinese: "Avevamo cercato il dialogo, offerto tutta la nostra collaborazione per costruire un’Azienda pubblica sana ed efficiente, partecipativa, senza scopo di lucro e rispondere così alla volontà popolare espressa nel Referendum del 12 e 13 giugno 2011. In questi tre anni, la maggioranza di centro sinistra al Comune di Torino ha respinto ogni possibilità di dialogo e ha frapposto continui ostacoli, sempre più capziosi e pretestuosi, per affossare la delibera di iniziativa popolare che applicava il referendum e metteva SMAT al riparo dalla privatizzazione. Con la delibera approvata la maggioranza al governo di Torino vuol far credere di applicare l’esito referendario ma in realtà maschera l’intenzione inconfessata e impopolare di vendere, prima o poi, anche la SMAT dopo AMIAT, TRM e GTT".
"Tre anni per demolire l’esito referendario" - il comicato stampa integrale del comitato Acqua Pubblica Torino del 05.05.2014