Foreste italiane aumentano e trattengono miliardi di tonnellate di carbonio
I dati del Corpo Forestale dello Stato mostrano un territorio ricco di foreste, aumentate negli ultimi 10 anni, componente fondamentale per stoccare il carbonio che contribuisce a raggiungere gli impegni fissati dal protocollo di Kyoto
13 May, 2014
Sono 10,9 milioni gli ettari della superficie forestale complessiva in Italia, comprensiva di boschi e terre boscate (arbusteti, boscaglie e formazioni rade), in aumento rispetto al 2005 di oltre 600.000 ettari, nonostante la colonizzazione del territorio da parte di formazioni forestali proceda a un ritmo più lento rispetto a quanto osservato per il ventennio precedente.
Queste le prime stime per foto-interpretazione del terzo Inventario Nazionale delle Foreste e dei serbatoi forestali di Carbonio (INFC) presentate a Roma dal Corpo Forestale dello Stato. Il maggior incremento di superficie boscata si è osservato nelle regioni dell'Italia centrale e meridionale. Ma soprattutto, sottolinea il Corpo Forestale, i boschi italiani trattengono in totale 1.24 miliardi di tonnellate di carbonio organico, assumendo un ruolo fondamentale ai fini della mitigazione dei cambiamenti climatici, per la loro capacità di assorbire CO2 e di immobilizzare grandi quantità di carbonio, rappresentando così un elemento chiave nell’adempimento agli obblighi imposti dalle politiche climatiche internazionali.
I dati emergono dal volume "Il contenuto di carbonio delle foreste italiane - INFC 2005. Metodi e risultati dell'indagine integrativa" realizzato dal Corpo forestale dello Stato (CFS) e dal Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura (CRA-MPF). La quantità di carbonio organico presente nella componente viva epigea dei boschi italiani (alberi vivi, rinnovazione e arbusti) ammonta a 472.7 milioni di tonnellate e quella rimossa dall’atmosfera annualmente ammonta a circa 12.6 milioni di tonnellate. Il legno morto contiene 24.9 milioni di tonnellate di carbonio organico, la lettiera 28.3 milioni di tonnellate, mentre la quantità di carbonio organico negli orizzonti organici e minerali del suolo è stimata in 715.7 milioni di tonnellate.
I dati sono già stati utilizzati dal Ministero dell'Ambiente per la rendicontazione finale degli impegni previsti dal Protocollo di Kyoto nell’ambito della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCC). Gli accordi sul clima prevedono infatti, per il comparto foreste, la contabilizzazione della quantità di carbonio organico contenuta nei cinque “serbatoi di carbonio”, individuati dall’ IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), in cui vengono suddivisi gli ecosistemi forestali (biomassa epigea e ipogea, legno morto, lettiera, componente organica del suolo).