No grandi navi a Venezia, la battaglia potrebbe arrivare a Bruxelles
Ambiente Venezia e Comitato Nograndinavi hanno annunciato una richiesta di apertura di procedura contro l'Italia se il governo dovesse optare per le soluzioni del canale Contorta-Sant'Angelo, di quello dietro la Giudecca, o del canale Vittorio Emanuele, come via alternativa al passaggio in bacino San Marco
13 May, 2014
Due associazioni hanno annunciato una richiesta di apertura di una procedura contro l'Italia alla Commissione Europea se il governo dovesse optare, riguardo alle grandi navi in laguna, per le soluzioni del canale Contorta-Sant'Angelo, o di quello dietro la Giudecca o del canale Vittorio Emanuele, come via alternativa al passaggio in bacino San Marco. L'associazione Ambiente Venezia e il Comitato No Grandi navi - Laguna bene comune hanno inviato una lettera al premier Matteo Renzi rendendo noto che se ciò avvenisse inoltreranno alla Commissione della Comunità europea - Direzione generale ambiente "richiesta di avvio di procedura di infrazione a carico della Repubblica italiana in violazione delle direttive acque 2000/60/Cee e successive integrazioni".
La situazione relativa alle Grandi Navi, per il sottosegretario all'Economia e alle Finanze, Pier Paolo Beretta, "si deve sbloccare. Bisogna trovare una soluzione che garantisca, innanzitutto la possibilità di mantenere a Venezia questa importante operazione. Le navi però devono sparire dal bacino di San Marco". Secondo il sottosegretario la soluzione di mediazioni "deve essere affidata al Comitato. Non entro nelle soluzioni tecniche. Però so che, tolte dal bacino di San Marco, la prospettiva di tenere aperta la marittima è importante. Quindi si trovi la soluzione rapida" tenendo presente di "mantenere in equilibrio la possibilità che il lavoro sugli investimenti fatti alla marittima siano validi. Se poi c'è un problema di prospettiva nel medio periodo, che resti aperta anche questa prospettiva di un riorganizzazione complessiva".
Per il capogruppo del Pd al Senato, Luigi Zanda "per risolvere la questione non bisogna aprirne un'altra: va risolta la vicenda delle Grandi Navi senza mettere a rischio la città di Venezia e anche senza turbare gli equilibri idrogeologici e morfologici della laguna di Venezia".
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