Ecodom, presentato sesto rapporto di sostenibilità (2013)
Nel 2013 quasi 71mila tonnellate di rifiuti elettrici ed elettronici trattati, si è evitata l’immissione in atmosfera di circa 856.000 tonnellate di CO2 e sono state reinserite nei processi produttivi oltre 62.300 tonnellate di materie prime riciclate
20 May, 2014
Nel corso del 2013, sono state 70.955 le tonnellate di RAEE gestite da Ecodom, il Consorzio Italiano per il Recupero e il Riciclaggio degli Elettrodomestici. In particolare: 34.933 tonnellate di frigoriferi, congelatori, condizionatori (R1), 35.534 tonnellate di lavatrici, lavastoviglie, scalda-acqua, forni, cappe (R2) e 488 tonnellate di piccoli elettrodomestici, elettronica di consumo e computer (R4).
Il risulato annuale – che registra una lieve flessione rispetto all’anno precedente (-1,39%) – è la conseguenza di due semestri in contrasto fra loro: il primo (gennaio/giugno) ha mostrato una forte contrazione (circa il 16%) rispetto al 2012, mentre il secondo ha quasi totalmente recuperato tale flessione, sia per effetto del maggior numero di Punti di Prelievo assegnati a Ecodom dal mese di giugno (in totale 4.277), che per la sensibile diminuzione del valore delle materie prime contenute nei RAEE, divenute quindi meno interessanti per il mercato “parallelo”, che in molti casi effettua un trattamento dei RAEE non corretto dal punto di vista ambientale.
È questo il quadro dettagliato che emerge dal “Rapporto di Sostenibilità 2013”, presentato oggi a Roma da Ecodom. L’evento, che sarà aperto da una riflessione di Gunter Pauli, economista belga di fama internazionale e fondatore di Zeri (Zero Emissions Research Initiative), ospita una tavola rotonda tra autorevoli rappresentanti del mondo politico, istituzionale e industriale, a confronto su come si possa costruire un’economia capace di usare in modo efficiente le risorse, ridurre la produzione di scarti e le emissioni inquinanti, al fine di disaccoppiare crescita e inquinamento.
Grazie alla qualità dei processi di trattamento utilizzati, nel 2013, Ecodom ha recuperato 62.312 tonnellate di materie prime seconde, che sono state reinserite nei processi produttivi: un ulteriore miglioramento, rispetto ai due anni precedenti, nei tassi di riciclo di tutti i Raggruppamenti gestiti, che complessivamente hanno raggiunto una percentuale dell’87,8%. Nel dettaglio, 28.977 tonnellate per il Raggruppamento R1, 32.883 per R2 e 452 per R4.
In particolare, al primo posto tra i materiali riciclati si conferma il ferro (con 42.287 tonnellate recuperate, equivalenti a circa 6 Tour Eiffel); al secondo posto la plastica (con 7.486 tonnellate, pari a quelle necessarie per produrre 6 miliardi di mattoncini delle costruzioni giocattolo), seguita da alluminio (con 2.058 tonnellate, pari a quelle utili per realizzare 105 milioni di lattine da 33 cl) e rame (con 1.658 tonnellate, equivalenti a quelle necessarie per produrre un cavo lungo da Milano a Mosca). “Anche nel 2013, anno in cui è iniziato in Italia l’iter di recepimento della nuova Direttiva europea sui RAEE – afferma Alberto Borroni, Presidente di Ecodom – il nostro Consorzio ha lavorato strenuamente per cercare di migliorare l’efficienza nella gestione dei RAEE, riuscendo a mantenere a zero i contributi chiesti ai produttori e, di conseguenza, ai consumatori”. “Oggi – conclude Borroni – il nostro auspicio è che si riesca a costruire una vera e propria economia del riciclo, favorendo una migliore simbiosi industriale, un sistema in cui le materie prime scartate come rifiuti possano essere riutilizzate, come risorse, da altre industrie. È questo il sentiero lungo il quale Ecodom vuole camminare, per contribuire a creare un’economia a bassa intensità di carbonio, che riesca a disaccoppiare la crescita dall’uso delle materie prime, dall’emissione di gas che alterano il clima e, più in generale, dall’inquinamento”.
Grazie al processo di trattamento realizzato dagli impiati selezionati da Ecodom, nel 2013 si è evitata l’immissione in atmosfera di 856.014 tonnellate di anidride carbonica (CO2), una quantità pari a quella che verrebbe assorbita in un anno da un bosco esteso quanto la provincia di Rimini (867 KMQ).
L’energia risparmata grazie al riciclo di materie prime seconde dai RAEE trattati da Ecodom è stata di 270.170 GJ, pari al consumo energetico annuo di una città di 64.000 abitanti (come per esempio Carrara) o equivalente a quella necessaria per soddisfare il fabbisogno energetico della città di Milano (con 1.262.101 abitanti) per oltre 2 settimane.
“La priorità per Ecodom è la tutela dell’ambiente – sostiene Giorgio Arienti, Direttore Generale del Consorzio – Per questo motivo poniamo una continua attenzione alla qualità del trattamento dei RAEE da parte degli impianti nostri fornitori, che stanno costantemente migliorarando le loro performances, in particolare per quanto riguarda l’estrazione dei gas ozono-lesivi. Come è spiegato nel nostro Rapporto di Sostenibilità, se tutti i RAEE dei Raggruppamenti R1 e R2 generati ogni anno in Italia fossero trattati con un livello di qualità analogo a quello ottenuto da Ecodom, il nostro Paese potrebbe avere, sia in termini di risparmio energetico che di minori emissioni di gas serra, un beneficio ambientale quasi quattro volte superiore a quello attuale”.
LOMBARDIA, TOSCANA ED EMILIA ROMAGNA SUL PODIO
A livello territoriale, in base ai RAEE gestiti da Ecodom, è risultata ancora una volta la Lombardia la regione più virtuosa: 13.960 tonnellate di apparecchiature trattate, con un risparmio di oltre 14.000.000 kWh di energia elettrica e più di 140.000 tonnellate di CO2 non immesse nell’atmosfera.