A Taranto il processo per morti amianto: condannati 27 ex dirigenti Italsider e Ilva
Tutti condannati dal Tribunale di Taranto i 28 ex dirigenti dello stabilimento siderurgico di Taranto, imputati nel processo per le morti avvenute per esposizione all'amianto. Le pene vanno da un minimo di 4 anni e mezzo a un massimo di 9 anni.
23 May, 2014
Le pene vanno da un minimo di 4 anni e mezzo a un massimo di 9 anni. I reati contestati sono omicidio colposo e disastro ambientale colposo. La sentenza ha riconosciuti provvisionali milionarie, in particolare all'Inail. Fabio Riva, figlio del patron Emilio deceduto il 30 aprile scorso, è stato condannato a sei anni.
"Sull'Ilva di Taranto - ha detto il ministro dell'ambiente Galletti - il governo ha le idee chiare e abbiamo già approvato il piano ambientale: faremo di tutto per portarlo a termine" in modo che che ci sia "un'azienda che salvi i posti di lavoro ma, allo stesso tempo, sia ambientalizzata al 100%".
"La magistratura - ha dichiarato Alessandro Marescotti Presidente di PeaceLink - ha affermato il principio di legalità in fabbrica. Vincono le ragioni delle tante vittime. Perdono gli inquinatori e i loro complici. Siamo alla vigilia del grande processo all'Ilva e questa sentenza da' ragione a quanti da tempo chiedono verità e giustizia per Taranto".
Sono 31 i casi esaminati di morti per mesotelioma e cancro polmonare di lavoratori che hanno svolto varie mansioni nello stabilimento siderurgico di Taranto sia nel periodo gestito dall'Italsider che dall'Ilva, ma non per tutte le ipotesi di omicidio colposo è stata riconosciuta la condanna, nell'ambito del processo che si è concluso oggi a Taranto. Intanto, dal dispositivo della sentenza distribuito dalla cancelleria del tribunale è emerso che sono 27 (e non 28 come si era appreso in un primo momento), gli imputati condannati dal giudice monocratico Simone Orazio nel processo a carico di ex dirigenti dell'Ilva. E' stato assolto infatti il giapponese Hayao Nakamura, per il quale era stata chiesta la condanna a due anni e mezzo. Il manager in un primo momento fu chiamato come consulente e per un periodo è stato anche amministratore delegato con la gestione pubblica.
Il massimo della pena, 9 anni e mezzo, è stato inflitto all'ex direttore dell'Italsider Sergio Noce. A seguire 9 anni e due mesi ad Attilio Angelini, 9 anni a Giambattista Spallanzani e Girolamo Morsillo, 8 anni e sei mesi a Giovanni Gambardella, Giovanni Gillerio, Massimo Consolini, Aldo Bolognini e Piero Nardi, 8 anni a Giorgio Zappa, Giorgio Benevento e Francesco Chindemi, 7 anni e 10 mesi a Mario Lupo, 7 anni a Renato Cassano, 6 anni a Fabio Riva, Luigi Capogrosso, Nicola Muni e Franco Simeoni, 5 anni a Costantino Savoia, Mario Masini, Lamberto Gabrielli, Tommaso Milanese e Augusto Rocchi, 4 anni a Bruno Fossa, Riccardo Roncan, Alberto Moriconi ed Ettore Salvatore.
Sono state riconosciute inoltre provvisionali nei confronti delle parti civili: l'Inail, la Fiom Cgil, la Uil e i familiari di alcune vittime.