"Accendi la testa, spegni il motore": al via la campagna "Siamo tutti pedoni"
In Italia si registrano 600 morti e 20.000 feriti ogni anno: questi i numeri ricordati durante la presentazione a Roma di "Siamo tutti pedoni", la campagna di sensibilizzazione con testimonial Piero Angela, Milena Gabbanelli, Diabolik e Dylan Dog.
04 June, 2014
"Per guidare non accendere il motore, accendi anche la testa, siamo tutti pedoni". Così Piero Angela nello spot per "Siamo tutti Pedoni", la campagna nazionale per la sicurezza degli utenti deboli della strada che torna anche nel 2014 promossa da una vasta rete di istituzioni, associazioni e aziende sanitarie sotto l'Alto patronato del Presidente della Repubblica. Oltre 300 soggetti coordinati dal Centro Antartide di Bologna e dall'Osservatorio per l'educazione stradale e la sicurezza dell'Emilia Romagna e con la collaborazione dei sindacati pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil.
Lo scopo della campagna è quello di accrescere la sensibilità sociale ai problemi di chi si muove a piedi che risulta essere la tipologia di utente più debole sulla strada, avvalendosi di testimonial famosi come Piero Angelo, Massimo Gramellini, Milena Gabbanelli, Vauro ma anche personaggi di fantasia come Diabolik e Dylan Dog. "Muoversi a piedi è la forma di mobilità più antica e che risponde a sfide importanti nella contemporaneità", ha detto Francesco Bedussi, Responsabile Sicurezza Stradale del Centro Antartide, ricordando che nelle città italiane si registra iil 43% delle vittime della strada (dati 2010) contro una media europea del 34%, che in molti Paesi scende anche sotto il 25%. In Italia si registrano 600 morti e 20.000 feriti ogni anno; dal 2001 al 2012 sono deceduti 9.120 pedoni, pari al 14,4% del totale della mortalità per Incidente Stradale (IS) nello stesso periodo (64.014). In particolare, il numero di pedoni morti è passato da 1.032 nel 2001 a 564 nel 2012, con una diminuzione del 45,3%, ma si tratta comunque di cifre da bollettino di guerra. Le vittime sono soprattutto maschi (63,3%), anziani (il 62,4% ha più di 65 anni) e residenti principalmente in Lazio (15,8%), Lombardia (14%) e Toscana (10,8%). Gli anziani presentano tassi di mortalità 23 volte superiori rispetto ai bambini (0-14 anni) e 7 volte superiori ai giovani adulti (15-54 anni). L'andamento dei feriti per incidente stradale è invece diminuito soltanto dello 0,7% dal 2001 al 2012.
"La pedonalità ha numerosi vantaggi", ha detto Marco Giustini, dell'Istituto Superiore di Sanità. "Prima di tutto è salutare perché contrasta stili di vita sedentari e l'invecchiamento delle popolazione; è sostenibile; lascia autonomia a bambini e anziani; è un modo di vivere lo spazio urbano e popolare le città per sottrarle al degrado e creare socialità nell'ambito urbano". Il numero dei pedoni morti aumenta con l'inverno, contrariamente a quanto accade per gli incidenti tra automobili: "I grandi spostamenti estivi, nonché quelli del periodo pasquale, cambiano infatti il mix della mortalità per Incidenti Stradali", ha spiegato Giustini. "Più gente nei veicoli e meno a piedi, più gente nei luoghi di villeggiatura e meno in città". I tassi di mortalità dei pedoni per IS più elevati, in rapporto al numero di abitanti, si hanno in Toscana, Lazio e Marche, superiori del doppio rispetto alle regioni del Sud (14,4 vs 7,0 x 1 milione di abitanti/anno) e circa il 40% superiori alle restanti regioni del Nord (14,4 vs 10,2 x 1 milione di abitanti/anno). Cosa bisogna fare per migliorare la situazione? "Senza dimenticare che il 30% dei pedoni uccisi stava attraversando sulle strisce, sono molti i fattori da tenere in considerazione per migliorare questa situazione - ha aggiunto Bedussi - a partire dalle infrastrutture, ma soprattutto la chiave è da cercare nei comportamenti individuali, puntando ad un'azione culturale che influisca non soltanto sulla sicurezza ma anche sulla percezione del valore della pedonalità". Per i sindacati pensionati inoltre è necessario partire dalle scuole per far sì che da subito si costruisca una sensibilità sociale su questo argomento. Inoltre - hanno concluso i sindacati - è necessario intervenire subito con cose semplici e immediate per migliorare la sicurezza del pedone, ad esempio mettendo in sicurezza le banchine degli autobus, anche attraverso una direttiva nazionale.