Fiab, Economia della bicicletta? Il primo pensiero va subito al cicloturismo
"L'economia dell'auto è in crisi? Spazio all'economia della bicicletta". Così la Presidente della FIAB Giulietta Pagliaccio intervenuta al convegno "Bikeconomics" nell'ambito della prima edizione di Citytech in ottobre a Milano ha risposto alla crisi italiana dell'auto. La leva economica?: "Il cicloturismo"
02 January, 2014
Articolo di Lello Sforza
La Presidente della FIAB Giulietta Pagliaccio intervenuta al convegno "Bikeconomics" nell'ambito della prima edizione di Citytech in ottobre a Milano ha messo in evidenza uno degli aspetti più emblematici del nostro tempo: l'economia dell'auto è in crisi? Spazio all'economia della bicicletta.
All'iniziativa, moderata da Paolo Pinzuti di Clickutility on Earth, sono intervenuti Alfredo Drufuca, Amministratore Delegato Polinomia; Enrico Durbano, Sales Manager Eco-Counter; Paolo Gandolfi, parlamentare, componente della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati; Federico Lia, Ricercatore Poliedra - Politecnico di Milano; Kevin Maine, Direttore Sviluppo della European Cyclists' Federation; Piero Nigrelli, Direttore Settore Ciclo ANCMA; Francesca Racioppi, Senior Policy and Programme Adviser dell'Organizzazione Mondiale della Sanità; Vincent Truter, Cycology.
La presidente FIAB ha dichiarato: "Quando si parla di economia della bicicletta il primo pensiero va subito al cicloturismo. Nei paesi dove in tempi non sospetti sono state realizzate infrastrutture e servizi per i ciclisti, il cicloturismo ha prodotto un'economia dai numeri significativi. I tedeschi rappresentano il mercato cicloturistico più importante in Europa, ma l'Italia non è ancora nei primi dieci paesi europei preferiti dai tedeschi per le loro vacanze in bici, perché da noi mancano gli standard che loro ricercano".
Ma economia della bici vuol dire anche minori costi per la salute, minor pressione ambientale, minor consumo di suolo. E forse sarà anche la crisi del mercato dell'auto a dare rilancio all'economia della bicicletta. Ora o mai più.
"Sono piuttosto ottimista - prosegue la presidente FIAB - sul fatto che il cambiamento è in atto anche in Italia. Osservo un'economia, per ora ancora piccola, che si sta inventando un nuovo modo di stare nel mercato e fare business, sta creando nuove attività, sta producendo nuovi prodotti. Questo è il sintomo che il nuovo stile di vita legato alla mobilità quotidiana in bici sta producendo effetti sul mercato economico. Una piccola rivoluzione industriale è in atto: solo chi saprà adeguarsi a queste nuove esigenze, in modo anche un po' visionario come i grandi pionieri del passato, può contare su un radioso futuro economico".