Chiamparino e la bici sotto i portici
Al suo primo giorno da presidente della regione Piemonte, Sergio Chiamparino è arrivato in ufficio in bicicletta, facendo però alcuni metri sotto i portici. C'è chi invoca una multa, chi minimizza e chi invece chiede se adesso possano farlo tutti
11 June, 2014
Per il suo insediamento in Regione è arrivato in bicicletta, ma gli ultimi metri prima di entrare nell'ufficio di piazza Castello Sergio Chiamparino li ha percorsi sotto i portici. Inesorabilmente immortalato dai fotografi, il neo eletto presidente del Piemonte si è giustificato dicendo che ha pedalato dove non si potrebbe “solo per via dei lavori in corso sotto la Regione” . Così facendo però potrebbe aver creato una sorta di “precedente” utile a tutti i ciclisti torinesi.
Su facebook infatti qualcuno ha già in mente come sfruttare la situazione: nel gruppo Torino Sostenibile Elena scrive ad esempio che la foto di Chiamparino “è da stampare e mettere nella borsa per tutte le volte che piove e mi beccano i vigili sotto i portici e tentano di multarmi…lui si e io no?”. Dello stesso avviso Gabriele, che si chiede, non si sa quanto ironicamente, “ma quindi possiamo pedalare sotto i portici?”. Antonio invece è caustico e categorico : “A voler fare il figo ... fa la solita figura da cioccolatino. In un posto normale gli arriva la multa. Da quando i portici sono una pista ciclabile?”, così come Luca che vorrebbe gli venisse notificata la sanzione. Altri invece tendono a minimizzare e spezzano una lancia a favore dell'ex sindaco, come Giò che racconta: “Una volta ha cazziato un tizio che si era fermato con il suo bel suv sulla pista di via Cavour tagliando la strada ad una signora e il tipo l'ha mandato a stendere...”. Altri ancora sono convinti che la pedalata nel giorno dell'insediamento sia stata solo propaganda: “è abbastanza usuale adesso che alcuni politici si diano una bella pennellata di "green" facendosi fotografare in bici: l'hanno fatto Renzi, Marino e chissà quanti altri”.
Lasciando da parte desideri legalitari, smascheramento delle apparenze o tentativi di gustificazione, è chiaro che non può bastare il comportamento di un amministratore per cambiare da un giorno all'altro il codice della strada. Tuttavia per alcuni questo inconveniente potrebbe invitare Chiamparino ad impegnarsi affinchè la situazione della ciclabilità torinese migliori. “Il portico, così come il marciapiede” scrive Agata “per il ciclista urbano è spesso una via di fuga dalla pericolosità delle strade, alcune quasi impossibili da percorrere in bicicletta”.
(foto lapresse.it)