Ventilatori USB: funzionano davvero?
I piccoli ventilatori USB alimentati direttamente dal computer sono davvero efficaci contro l'afa? E quanto sono sostenibili? Cerchiamo di capirne di più su costi, consumi e prestazioni
15 June, 2014
Con l'afa implacabile, lavorare al computer può essere una vera tortura. Tra il calore emesso da monitor, case ed eventuali lampade da tavolo, la temperatura nei pressi della scrivania tende di solito a diventare insostenibile. Non è un caso se proprio negli uffici il ricorso all'aria condizionata (magari usata a livelli polari e senza accorgimenti per il risparmio energetico) è sempre più diffuso e frequente. Tra le alternative meno energivore spicca da sempre il tradizionale ventilatore meccanico: ai classici modelli a soffitto e a piantana, la tecnologia ha aggiunto da qualche tempo una ulteriore possibilità, i piccoli ventilatori da tavolo USB, alimentati direttamente dal computer.
Economici e compatti, permettono di dirigere il flusso d'aria direttamente sull'utente del pc, promettendo una sensazione di refrigerio a basso costo. Ma questi mini-ventilatori da tavolo sono davvero efficienti? Quanto consumano? Cominciamo dai costi: nei principali store di elettronica, un ventilatore USB costa tra i 5 e i 15 euro, ma affidandosi ai più noti siti di e-commerce è possibile spendere ancora meno (e sul web non mancano i tutorial per realizzarne uno con le proprie mani). Dimensioni e modelli sono piuttosto variabili: ce ne sono versioni con braccetto flessibile e direzionabile, altre dotate di un supporto fisso, altre ancora che strizzano l'occhio al design di tendenza.
Al di là dei costi, i consumi elettrici sono piuttosto contenuti, per il semplice fatto che l'alimentazione diretta da computer impone delle limitazioni drastiche. Una porta USB 2.0, infatti, eroga una potenza massima di 2,5 Watt. Considerando che il consumo orario di un ventilatore “classico” si aggira sui 40/60 Watt, è evidente che l'assorbimento dei ventilatorini da pc è nettamente inferiore.
Minore il consumo, minore, prevedibilmente, la prestazione. La mobilitazione d'aria dei piccoli ventilatori USB è limitata e occorre posizionarli molto vicino al proprio viso per godere di un certo refrigerio. Diciamo che, in media, finché si resta a meno di 50 centimetri di distanza dal computer si riesce ad apprezzare il beneficio, altrimenti la frescura svanisce completamente. In pratica, si tratta di un aiuto valido solo per chi passa tante ore alla scrivania, sostanzialmente inefficaci per chi ha l'abitudine o la necessità di alzarsi spesso o spostarsi dalla propria postazione.
Da considerare inoltre, che questo tipo di apparecchi, specie se si tratta di modelli molto economici, di solito non dispone di un sistema per gestire eventuali picchi di assorbimento che potrebbero in qualche caso danneggiare la porta USB o addirittura lo stesso computer. Una misura di cautela per evitare rischi potrebbe essere quella di collegare il ventilatore a un hub USB esterno, tutelando le porte integrate nel pc. Attenzione, infine, se si sta lavorando solo con la batteria del portatile: in questo caso, meglio sopportare l'afa e ottimizzare i consumi.
(Foto ©Amazon)