Spalma-incentivi verso l'ufficialità. Tutte le anticipazioni sul testo
Il Ministero dello Sviluppo Economico ha diffuso gli ultimi dettagli sul pacchetto di misure per tagliare le bollette elettriche delle PMI, che include anche l'annunciata e contestata rimodulazione degli incentivi per il fotovoltaico di grandi dimensioni. Tutti i dettagli sullo spalma-incentivi
17 June, 2014
«Il decreto non penalizza il fotovoltaico ma attenua i colossali incentivi (oltre 6 miliardi di euro l’anno per un ventennio) erogati a favore dei grandi operatori». Così il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) difende il cosiddetto provvedimento spalma-incentivi, appena ufficializzato dal CdM e fortemente contestato da molte associazioni di settore e gruppi ambientalisti.
La misura rientra nel provvedimento più generale intitolato “Misure per la competitività” e punta, come annunciato da tempo dal premier Renzi in persona, a tagliare del 10% la bolletta elettrica delle Piccole e Medie Imprese, che in Italia pagano l’energia circa un terzo in più della media UE. Il taglio complessivo sarà di 1.500 milioni di euro l'anno, che serviranno appunto per ridurre gli oneri a carico delle PMI. I soggetti interessati dalla riduzione della bolletta, stando ai dati diffusi dal MISE, saranno i 110.000 utenti collegati in Media Tensione e altri 600.000 collegati in Bassa Tensione con potenza impegnata superiore ai 16,5 kW.
La copertura è assicurata da una serie di interventi, inclusa appunto la rimodulazione degli incentivi per il fotovoltaico. Le novità, in particolare, riguardano i titolari di impianti con potenza superiore ai 200 kW, che potranno scegliere di allungare la durata degli incentivi - 24 anni invece dei 20 attualmente previsti - a fronte di una riduzione dell'incentivo percepito e senza interessi. Secondo i numeri forniti dal ministero, il provvedimento interessa circa 8.600 soggetti sui 200.000 titolari di impianti fotovoltaici incentivati: il 4,3% del totale, che al momento, però, percepisce il 60% dei sussidi erogati complessivamente dallo stato italiano.
I titolari di impianto che decideranno di allungare la durata degli incentivi potranno godere di un sostegno creditizio da parte della Cassa Depositi e Prestiti, per un importo massimo pari alla differenza tra l’incentivo già spettante al 31 dicembre 2014 e l’incentivo “rimodulato”.
La rimodulazione del finanziamento resta dunque sulla carta opzionale (era questo uno dei dubbi che ancora rimanevano sul testo), ma l'ultima versione del decreto, ancora ufficiosa, prevede una riduzione dell’incentivo pari al 10% (per il periodo d'incentivazione restante) per coloro che rinunceranno all'allungamento del periodo di incentivazione. I soggetti interessati dal provvedimento dovranno comunicare la propria scelta al GSE entro il 30 novembre 2014, mentre il taglio degli incentivi sarà operativo a partire dal 1 gennaio 2015.
Da questa misura il governo si attende di recuperare tra i 700 e i 900 milioni di euro l'anno, anche se il MISE precisa che i tagli non riguardano i piccoli produttori fotovoltaici, per i quali, anzi, il decreto prevede «agevolazioni e misure di liberalizzazione». Il riferimento è a una semplificazione degli iter autorizzativi, che dovrebbe riguardare, oltre ai piccoli impianti rinnovabili (fotovoltaico, e biometano), anche gli interventi di efficientamento energetico. Più in dettaglio, il MISE annuncia «l’introduzione di un modello unico per le comunicazioni, la riduzione dei documenti da presentare, la liberalizzazione degli impianti sui tetti di edifici non vincolati».
Tra gli altri interventi previsti dal decreto “Misure per la competitività”, anche l'eliminazione dei sussidi per le centrali elettriche a olio, la cessazione degli sconti per il Vaticano e San Marino nonché per i dipendenti (ed ex dipendenti) del settore elettrico. Annunciate restrizioni anche al “regime tariffario speciale” per le Ferrovie dello Stato, che dal primo gennaio 2015 sarà applicato «ai soli consumi di energia elettrica impiegati per i trasporti rientranti nel servizio universale», ovvero i treni per i pendolari. Le Ferrovie non potranno però recuperare la spesa applicando maggiori oneri su biglietti e abbonamenti.
Scarica la presentazione del provvedimento "taglia bollette"
Scarica la bozza del provvedimento (fonte QualEnergia)
Leggi il comunicato stampa del MISE
(Foto ©Sotevo.it)