Emergenza o opportunità? Il punto sui rifiuti in Italia di Stefano Ciafani
Il primo giorno del ForumRifiuti è stato aperto da Stefano Ciafani, vicepresidente di Legambiente, che ha fatto il punto sulla situazione rifiuti in Italia: da una parte le emergenze, dall'altra le eccellenze. Davanti, grandi opportunità per il Paese
19 June, 2014
di Giorgia Fanari e Matteo Nardi
Due giorni per analizzare lo scenario italiano, le criticità e le vere potenzialità di un sistema virtuoso troppe volte sottovalutato; ma anche per discutere insieme ad esperti del settore sulla green economy, sugli sviluppi della ricerca, sugli aspetti gestionali e sulle esperienze virtuose messo in campo in questo settore. È questo Forum Rifiuti: dalle emergenze alle opportunità, conferenza nazionale organizzata il 18-19 giugno a Roma da Legambiente, La Nuova Ecologia e Kyoto Club, con la partnership del COOU, Consorzio obbligatorio oli usati.
E proprio dalle emergenze è partito Stefano Ciafani, Vicepresidente di Legambiente, che ha aperto i lavori del Forum mercoledì 18 giugno. Dalle emergenze che finiscono in prima pagina su tutti i media, per la precisione, “come il caos dei rifiuti in strada, dalla Milano degli anni '90 alla Campania e la Sicilia del 2000”, il monopolio dello smaltimento in discarica in alcune regioni (Sicilia: 83% dei rifiuti urbani prodotti, Calabria 81%), lo sperpero di denaro pubblico durante i commissariamenti per l’emergenza e i traffici illegali di rifiuti speciali come ricordato dall'ultimo rapporto Ecomafia di Legambiente. “Ci sono inoltre situazioni come quella della Calabria, da 8 mesi in emergenza rifiuti a causa dell'uso esclusivo delle discariche, di cui invece i media non fanno, incomprensibilmente, parola”.
Ma se da un lato dell'Italia c'è il Paese dell'emergenza rifiuti, “dall’altro lato c’è un Paese che ha avviato una decisa rivoluzione basata sulla raccolta differenziata, sugli impianti di riciclaggio, sui centri del riuso, sulle buone pratiche di prevenzione e sulle performance ambientali di molti comuni che diventano modelli da seguire e che purtroppo i media non valorizzano”, ha spiegato Ciafani ricordando le eccellenze italiane in tema di rifiuti e sostenibilità. A partire dall'esperienza dei Comuni e dei Consorzi Ricicloni, cioè 1.293 Comuni che nel 2012 hanno superato l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata finalizzata al riciclaggio (8 milioni di abitanti, pari al 13% del totale) e 330 Comuni “rifiuti free”, a cui rimangono da smaltire meno di 75 kg di rifiuti indifferenziati pro capite all’anno (tra questi Empoli con i suoi 50.000 abitanti). “Da sottolineare inoltre – ha aggiunto Ciafani - l’esperienza del comune di Milano che nelle prossime settimane ultimerà l’estensione della raccolta domiciliare dell’umido domestico all’ultima parte di città con risultati straordinari (raggiungerà 1 milioni di abitanti) tali da farla diventare il modello metropolitano da seguire a livello internazionale”. Senza dimenticare l'innovazione tecnologica che permette di avviare al riciclaggio rifiuti come pannolini usa e getta e plastiche miste (recuperate e riciclate), o le esperienze di green economy come la raccolta dell'olio minerale usato e la sua rigenerazione, operata ad esempio da Viscolube e COOU, Consorzio obbligatorio oli usati, o il recupero degli pneumatici fuori uso e dei rifiuti inerti nelle opere stradali, nuovo laboratorio di sosteniblità.
“Purtroppo l'Italia ha perso grandi opportunità, grandi occasioni”, ha detto Ciafani riferendosi al mancato passaggio tassa/tariffa e alla tariffazione puntuale e al mancato rispetto della direttiva discariche (proroghe all’obbligo di pretrattamento). “Saremmo stati un altro Paese se non avessimo disatteso il principio di prossimità smaltendo fuori regione i rifiuti urbani della Campania, di Roma e della Calabria o facendo prendere la via dell'export ai rifiuti italiani mentre alcuni impianti di riciclaggio sul territorio nazionale sono sottoutilizzati (oli minerali usati, carta, etc)”. Il vicepresidente di Legambiente ha inoltre ricordato le “occasioni mancate più recenti” come il mancato rispetto del bando sui sacchetti non compostabili, il programma nazionale di prevenzione dei rifiuti e la bonifica dell'amianto e il suo smaltimento.
“Per uscire da questa situazione bisogna utilizzare la leva economica, attuando un nuovo sistema di incentivi e disincentivi su tutto il ciclo”, ha spiegato Ciafani entrando nel dettaglio: “la prevenzione e il riciclaggio devono essere più economici di recupero energetico e discarica; gli incentivi devono essere previsti anche per il riciclaggio e non solo per la differenziata; abbiamo bisogno di una nuova legge sull’ecotassa (quella in vigore è del 1995); servono nuovi strumenti per sviluppare il mercato dei prodotti realizzati con materiali riciclati (IVA agevolata)”. E ancora, servono norme efficaci e durature per completare la rete impiantistica italiana e promuovere gli acquisti verdi, il riuso, la raccolta dei “nuovi” rifiuti (come i pannelli fotovoltaici a fine vita) e la raccolta di quelli “dimenticati” (oli vegetali usati o i gas refrigeranti climalteranti e ozonolesivi). Senza dimenticare che “chi inquina paga” e che serve un nuovo e più efficace sistema dei controlli ambientali su tutto il territorio nazionale, oltre che una nuova legge per la condivisione dei progetti con i territori.
“Si tratta di una grande sfida, certo - ha concluso Ciafani - ma si può vincere se abbiamo la forza politica di farlo. Solo così vinceremo la coppa del mondo della gestione sostenibile dei rifiuti”.