Spalma-incentivi: assoRinnovabili lancia la campagna #SalvaLeRinnovabili
Una campagna sul web per chiedere al governo un ripensamento sul decreto che introduce una rimodulazione degli incentivi per il fotovoltaico di grandi dimensioni. L'iniziativa #SalvaLeRinnovabili è di assoRinnovabili, mentre anche ANIE Energia si dice molto preoccupata per il provvedimento
18 June, 2014
Una campagna online contro il decreto spalma-incentivi. L'ha lanciata, con l'hashtag #SalvaLeRinnovabili, l'associazione assoRinnovabili, da sempre contraria alle misure allo studio del governo Renzi per tagliare la bolletta elettrica delle PMI. Per l'associazione, in particolare, si tratta di «un inaccettabile provvedimento retroattivo che danneggia la credibilità del Paese, tradisce la certezza del diritto e che allontana definitivamente gli investimenti dall’Italia, diminuiti già del 58% dal 2007».
Per questo assoRinnovabili ha lanciato una mobilitazione generale sul web, «per chiedere al presidente del Consiglio Matteo Renzi e ai ministri Guidi, Padoan e Galletti di ripensarci». È possibile aderire alla campagna indicando il proprio nome e il proprio indirizzo email sulla pagina web dell'associazione e comunicando la propria partecipazione sui social media con l'hashtag #SalvaLeRinnovabili.
Il rischio principale intravisto da assoRinnovabili è che «gli investitori congelino tutti i progetti di sviluppo in Italia» e che questo finisca per danneggiare proprio i lavoratori delle Piccole e Medie Imprese che il governo vorrebbe tutelare. L'associazione intravede inoltre un possibile danno di immagine per lo stesso governo italiano, che diventerebbe, agli occhi dell'opinione pubblica, «l'affossatore del settore delle rinnovabili, un settore che gode di ampio consenso presso gli italiani».
«Nel caso in cui – conclude l'associazione – il Governo decidesse di proseguire sulla strada dello “spalma incentivi”, ignorando la forte opposizione del settore, il congelamento da parte degli investitori di tutti i progetti di sviluppo in Italia, la perdita di importanti entrate fiscali per lo Stato e il fallimento della stragrande maggioranza degli operatori sarebbero solo alcune delle conseguenze disastrose di questo intervento normativo».
Anche ANIE Energia, intanto, ha ribadito la sua «forte preoccupazione per un intervento retroattivo con effetto sui contratti già stipulati tra investitori, consumatori, produttori di energia e Stato nel settore degli impianti fotovoltaici». Secondo l'associazione, il governo «non ha preso in considerazione le proposte del settore di introdurre misure finanziarie alternative (bond) che avrebbero ridotto gli oneri gravanti sulla bolletta elettrica senza andare ad incidere sui contratti in essere». Il decreto, inoltre, impatterebbe negativamente anche sulle tante PMI che hanno deciso di investire, seppur in un momento di crisi finanziaria, nella produzione di energia pulita come volano di rilancio della competitività e rischia di far proliferare i contenziosi.
Per questo il presidente del GIFI, il Gruppo Imprese Fotovoltaiche Italiane, aderente ad ANIE, Emilio Cremona, chiede di rivedere il decreto, introducendo i necessari correttivi senza toccare i contratti in essere. «Occorre approfondire ulteriormente le altre possibilità che si hanno per ridurre il costo della bolletta – conclude - Siamo convinti che si possa trovare insieme a Confindustria una soluzione condivisa che non generi incertezza ma sviluppo economico per il bene del Sistema Paese».
Scarica il documento "No allo spalma-incentivi" di assoRinnovabili
Scarica le Proposte di assoRinnovabili in alternativa allo spalma incentivi