LETTI PER VOI - Un raggio di sole e l´auto fa il pieno
Un centinaio di università del mondo gareggiano per vincere la competizione che permette di sviluppare la ricerca sul fotovoltaico - da Repubblica del 28.09.2005
28 September, 2005
<b>Sfida tra Solar car in Australia: 3mila chilometri in quattro giorni
Luigi Bignami</b>
ROMA - È in testa Nuna III, che, dopo 2.430 km dei 3.010 da percorrere, ha staccato di alcune ore le altre auto in competizione. Nuna ha già vinto la Panasonic World Solar Challenge nel 2001 e nel 2003 e anche quest´anno la macchina sembra essere imbattibile. Sono 22 le auto in gara, le quali devono attraversare l´Australia da Darwin, nel nord del Paese, fino ad Adelaide, al sud, utilizzando l´energia solare come unica forza di propulsione. L´interesse tecnologico e scientifico per questa competizione, partita il 25, è così elevato che sono un centinaio le università di tutto il mondo che si sono sfidate nel costruire il veicolo più veloce.
Senza dubbio le celle solari sono la parte più importante delle auto. Esse servono per convertire la luce solare in elettricità che alimenta il motore di bordo. Queste celle riescono a trasformare anche il 24-25% dell´energia che arriva su di esse, un valore molto elevato rispetto alle celle solari che si utilizzano per usi meno spinti, che non arrivano a superare il 10%. Queste celle sono molto simili a quelle utilizzate dalle navicelle spaziali, tant´è che per Nuna è intervenuta anche l´Agenzia spaziale europea a dare una mano nel costruirle. Esse sono composte da "arseniuro di gallio", una materiale costoso, ma molto efficiente. A differenza delle celle solari normalmente utilizzate, che raccolgono solo l´energia della luce visibile del Sole, quelle a bordo di Nuna sfruttano un´ampia gamma dello spettro solare, in altre parole raccolgono una parte di energia del Sole che non è visibile all´occhio umano.
Un altro elemento fondamentale per queste auto è l´aerodinamica. Meno attrito con l´aria significa minore uso di energia a tutto beneficio della velocità. Ma poiché le celle solari devono essere sempre rivolte verso il Sole, i pannelli obbligano le auto ad assumere forme non del tutto ideali per vincere la resistenza dell´aria. Per ridurla al minimo, la forma delle carrozzerie sono state studiate nelle gallerie del vento delle più importanti università. Per spendere la minore quantità di energia possibile i team hanno agito anche sui materiali così da rendere le auto le più leggere possibili.
Altro elemento estremamente importante per essere leader in gara è la telemetria di bordo e le strategie di corsa. Durante il tragitto infatti, i piloti, che possono essere da 2 a 4, ricevono in continuazione informazioni sulla velocità ideale da tenere, lo stato di carica delle batterie, l´intensità solare e la copertura nuvolosa. I dati arrivano da un team di appoggio che segue le auto.
Chris Selwood, direttore di gara ha detto: «Dall´anno scorso a quest´anno ci sono stati fantastici progressi che riguardano la capacità di trasformare l´energia solare in energia elettrica e i materiali dei veicoli». A sostegno di questa affermazione vi è il fatto che i ceckpoint di controllo si sono sempre dovuti aprire con alcune ore d´anticipo, perché Nuna III sta battendo ogni record. Se non vi saranno incidenti di sorta, la macchina olandese dovrebbe tagliare il traguardo nel pomeriggio della giornata di oggi.
A margine della gara composta da macchine spinte unicamente dal Sole ve ne è un´altra alla quale partecipano automobili che inquinano il meno possibile. Durante la prima prova introdotta nel 2003 si presentarono al via 5 auto, oggi concorrono già 12 veicoli. Ve ne sono alcuni ibridi, spinti cioè in parte dal Sole e in parte dal metano, altri con motori a metanolo e altri ancora con motori spinti unicamente da biodisel. La loro sfida non è tanto quella di arrivare primi ad Adelaide, ma coprire i 3.000 km producendo la minor quantità di emissioni inquinamenti.