Lecce: raccolta differenziata a un + 5,86%. Basterà per scongiurare l'ecotassa?
Nel giro di un anno – da giugno del 2013 al giugno 2014 – la città di Lecce è passata dal 16,90% al 22,76% di raccolta differenziata. Un + 5,86% per cento potrebbe scongiurare l’introduzione della nuova ecotassa per i cittadini leccesi. Il commento del sindaco Perrone e dell’assessore Guido
07 July, 2014
Ad effettuare la raccolta dei dati sulla differenziata sono stati gli uffici comunali del settore Ambiente.
“E’ un grande risultato - commenta l’assessore alle Politiche Ambientali del Comune di Lecce, Andrea Guido - ottenuto grazie agli enormi sforzi compiuti dall’Amministrazione Comunale che ha fatto di tutto per evitare che un ulteriore balzello si abbattesse sulla testa dei cittadini. Posso dire, a buona ragione, che ha vinto il gioco di squadra. Ringrazio le scuole, le caserme, gli ospedali, gli uffici pubblici, la casa circondariale Borgo San Nicola e i numerosissimi cittadini che ogni giorno hanno offerto la loro preziosa collaborazione per ‘spingere’ la raccolta differenziata dei rifiuti. Sono state fondamentali le campagne di sensibilizzazione e le operazioni certosine portate avanti dai tecnici del mio Assessorato. D’ora in avanti sarà necessario riuscire a consolidare questo dato per evitare a fine anno di trovarci nuovamente con la spada di Damocle dell’ecotassa. Insomma, il risultato raggiunto oggi non deve essere considerato un punto d’arrivo ma solo l’inizio di un percorso virtuoso che potrà ottenere, con ogni probabilità, un significativo salto di qualità allorquando verrà sbloccato il contenzioso relativo al progetto della raccolta dei rifiuti porta a porta”.
Grande soddisfazione è stata espressa dal sindaco Paolo Perrone: "E’ un risultato che siamo riusciti a raggiungere grazie alla grande maturità dimostrata dai cittadini leccesi all’impegno dei tecnici e degli impiegati comunali e degli operatori delle aziende che si occupano della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti. Si tratta di una tassa regionale comunque ingiusta voluta dalla Regione Puglia solo per motivi ideologici che ricade sui Comuni, e quindi sui cittadini, ai quali sono imputate responsabilità che sono invece da attribuire totalmente alla Regione stessa, incapace in un decennio di chiudere la filiera degli impianti di smaltimento dei rifiuti".