Rinasce la villa dimenticata nel parco Laboratori e miele degli apicoltori
Gli edifici sotto la Torre Branca (sede dei tecnici comunali del verde) saranno riassegnati alle associazioni del quartiere. Pronto il bando della Zona 1 - Da "Corriere della sera" del 7-07-2014
08 July, 2014
di Paola D'Amico
Il parco Sempione tornerà ad ospitare gli apicoltori. Poco visibile e dimenticata per almeno due decenni, nascosta com’è in un avvallamento nel parco Sempione, alle spalle della Torre Branca, c’è una grande cascina a doppio corpo, fino a vent’anni fa sede dei tecnici del verde, che oggi sono rimasti poche unità. Il Comune ha scelto di destinarla alla Zona 1 che ha pronto il bando per l’affidamento a una o più associazioni. Obiettivo è farne il luogo di promozione del verde, aperto alle scuole e a tutti i cittadini: orti didattici, oasi ecologiche, arnie per le apri, laboratori, anche una ciclofficina. Gli spazi sono immensi: 1.200 metri quadrati coperti, quasi 3.000 quelli all’aperto, delimitati come spazio a sé stante rispetto al parco dagli edifici della cascina. C’è una grande mensa, una cucina. Il tutto perfettamente conservato, anche se disabitato da tempo.
Introdurre le api in città
«Rimarrà l’ufficio dei tecnici del verde ma questi spazi devono essere riutilizzati e ne faremo la sede dello Sportello del verde - spiega l’assessore al Verde, Chiara Bisconti - Oggi le cose sono cambiate e vanno utilizzate al massimo le potenzialità di luoghi come questo». Per molti sconosciuto perché, proprio per effetto dell’avvallamento nel quale la cascina si colloca, non è visibile a chi passeggia nel parco. E proprio qui, fino all’inizio degli anni Novanta, oltre agli orti trovavano ospitalità gli apicoltori con arnie e laboratori aperti alle scuole, grazie alla famiglia Gramatica, una delle prime aziende apistiche lombarde. «Non senza difficoltà stiamo cercando di portare avanti il progetto di introdurre le api in città - aggiunge Elena Grandi, presidente commissione Ambiente di Zona 1 - ma nella cascina le arnie c’erano, qui i bambini con tuta e scafandro imparavano tutto su api e miele dagli apicoltori e quindi sarà il cuore del progetto».
Missione green
La grande cascina ha tre immensi depositi, due dei quali completamente vuoti. Così da quando la manutenzione del verde pubblico è stata appaltata al Global Service. In un magazzino sono accatastati oggetti provenienti da aree giochi smantellate. Ci sono uffici, una sala mensa, una cucina, ampi porticati. «Ci sono le condizioni perché qui nasca un ristorante» spiega Grandi. Il bando traccia l’identikit di chi potrà restituire una funzione ad uno spazio a oggi sottoutilizzato. Filo conduttore sono la sostenibilità e tutela di ambiente e verde, la promozione di botanica, orticultura urbana, floricultura, agricoltura naturale, biodiversità e valorizzazione delle oasi ecologiche, riciclo e riuso, mobilità dolce, autoproduzione, alimentazione sana, sostegno del mercato a chilometro zero. Ed è ben chiaro cosa non potrà trovare spazio in cascina, per esempio i superalcolici.
Presidio nel parco storico
La cascina invisibile diventerà così un presidio nel parco storico, con luoghi aperti a tutti, come il porticato, con connessioni wi-fi per poter essere d’attrazione anche per i giovani e gli studenti e garanzia di attività gratuite. «Dovrà vivere di tante anime e tanti progetti», sul modello dell’Informa Giovani Dogana, «dove c’è lo sportello del Comune che s’affianca a universitari che lo tengono aperto e lo gestiscono anche fino a tarda sera», conclude l’assessore.