Trivelle in Italia, Greenpeace a Renzi: #inaccettabile
L'associazione contesta le ultime dichiarazioni del presidente del Consiglio in tema di trivellazioni e petrolio, e torna a chiedere un incontro con Renzi e il ministro Guidi
15 July, 2014
Inaccettabile. Così Greenpeace Italia definisce la posizione del premier Renzi in materia di trivellazioni petrolifere, lanciando l'omonimo hashtag (#inaccettabile) sui social network. A non essere andate giù all'associazione ambientalista sono state le parole del primo ministro sullo sfruttamento dei giacimenti presenti in Basilicata e in Sicilia.
In una intervista rilasciata al Corriere della Sera, Renzi ha parlato di «raddoppiare la percentuale del petrolio e del gas in Italia e dare lavoro a 40 mila persone». Una ipotesi che sarebbe rimasta finora inattuata «per paura delle reazioni di tre, quattro comitatini». rolex sea dweller replica
Immediata la replica di Greenpeace: «Forse offuscato dalla voglia di fare, Renzi ha dimenticato di analizzare in maniera approfondita i dati, quelli veri - scrive l'associazione sul proprio sito web - Parla di 40.000 posti di lavoro, prendendo per buoni i dati di Assomineraria (che ha recentemente dichiarato anche che le trivelle in mare fanno bene alla pesca), e dimenticandosi ad esempio di rapporti di Confindustria e sindacati, che evidenziano come il ramo occupazionale legato all'efficienza energetica sia enormemente più ampio e importante». Secondo Greenpeace, in particolare, puntando sull'efficienza si potrebbero creare «160 mila posti di lavoro l'anno per dieci anni, senza considerare l'indotto per l'economia e i risparmi per i cittadini».
Eclatante, secondo gli ambientalisti, l'esempio della Basilicata, dove il petrolio non ha, per Greenpeace, «portato sviluppo economico e benessere agli abitanti della regione, ma semmai soldi nelle tasche di pochi (e sempre i soliti)». Per quanto riguarda invece le trivellazioni off-shore in Sicilia, l'associazione sottolinea i rischi e i danni ambientali, e i benefici limitati dai quantitativi di petrolio disponibili che, stando ai dati ufficiali del Ministero per lo Sviluppo Economico, non coprirebbe neppure due mesi di consumi del sistema paese.
Per questo Greenpeace torna a chiedere un incontro a Renzi e al ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi, invitando entrambi a salire a bordo della nave Rainbow Warrior, impegnata in un tour lungo le coste italiane per dire no alle trivelle.
In circa due mesi, intanto, l'associazione ha raccolto oltre 45.000 firme di cittadini che hanno sottoscritto la dichiarazione online di "indipendenza dalle fonti fossili".
(Foto ©Greenpeace Italia)