"L'ora delle more". Sono buone. Intervista sulla frutta urbana a Boscoincittà (e non solo)
Frutta urbana. (Domenica 3 agosto l'appuntamento con "L'ora delle more" in Boscoincittà). Intervista a Silvio Anderloni, direttore del Centro Forestazione del parco, sulla frutta urbana a portata di mano - more, ciliegie e prugnole selvatiche, sambuco nero e corniole - la cui raccolta può costituire anche un buon esempio contro lo spreco di cibo
30 July, 2014
Silvio Anderloni è il direttore del Centro per la Forestazione Urbana di Italia Nostra, nel Boscoincittà di via Novara, a Milano. Boscoincittà organizza insieme ad Eco dalle Città "L'ora delle more", l'appuntamento di domenica 3 agosto alle ore 10, per scoprire quante gustose more di rovo ci sono nel parco pubblico di 110 ettari del Comune di Milano, nato nel 1974 su iniziativa di Italia Nostra, primo esempio di forestazione urbana del Paese.
Silvio Anderloni, tutta quest'acqua che sta scendendo in luglio a Milano non danneggia more e altri frutti di bosco di Boscoincittà?
No, anzi, si può dire che questo clima, almeno per i frutti di bosco, aumenta la produzione. Altri anni, con il normale caldo di luglio, le more seccavano prima, quest'anno invece continuano a produrre, sia quelle di rovo che di gelso. Umidità, ma soprattutto temperatura, sono favorevoli al bosco e agli alberi. La temperatura ottimale per la fotosintesi delle piante è di 20/25 gradi, quindi quest'estate anomala e magari dannosa per l'agricoltura, in realtà è favorevole per ambienti come Boscoincittà.
Che more ci sono in Boscoincittà e cosa consiglia ai cittadini che verranno domenica a raccoglierle?
Raccoglieremo ottime more di rovo (rubus fruticosus), quelle più presenti in certe zone di Boscoincittà. Ci sono anche quelle di gelso, ma in numero minore e più difficili da raccogliere. Le more sono un frutto frequente nel verde urbano e periurbano. Fossati, coste di robinia, sponde dei canali, tutti ambienti favorevoli al rovo e molto frequenti nel verde intorno a Milano, soprattutto nel Parco Agricolo Sud. Consiglio di venire domenica con cestini o secchielli, non sacchetti perché le more si rovinano, pantaloni adatti perché macchiano molto e fare attenzione alle spine. Le more sono buonissime con zucchero e limone e poi viene ottima la crostata di more e naturalmente la marmellata. Anzi, domenica ci aspettiamo anche di conoscere nuove ricette per la marmellata.
Come mai tante more a Boscoincittà e qual è l'altra frutta urbana selvatica che a Milano si trova nei parchi?
Ci sono tanti rovi da sempre a Boscoincittà, per il parco sono una presenza importante perchè offrono zone di rifugio impenetrabili a molti animali, come conigli e lepri, e nutrimento a molti uccelli e alle volpi. Solo in alcune situazioni i rovi possono diventare infestanti, ad esempio nei giovani rimboschimenti, lì bisogna sfalciarle perchè soffocano le altre piante.
Maggio invece è il mese delle ciliegie selvatiche, l'albero è il prunus avium, sono più piccole delle ciliegie normali ma sempre buone. Poi c'è tanto prugnolo selvatico, il pruno spinoso, un frutto che lega un po' la bocca, ma ottimo per fare il liquore. Poi il sambuco nero e le corniole, sempre ottime per le marmellate.
A Boscoincittà si può raccogliere solo frutta urbana o anche erbe?
A Boscoincittà, come in altri parchi di Milano, ci sono anche tante erbe selvatiche commestibili e assolutamente poco conosciute. Il farinello comune, infestante abbastanza aggressivo, ma buonissimo, simile come sapore agli spinaci. Poi le "insalate matte", come il tarassaco officinale, o la rucola selvatica.
Sembra di capire, frutta urbana ed erbe selvatiche che sono completamente commestibili?
Certo, perché il terreno di Boscoincittà è pulito, non ci sono inquinanti sospetti per cui uno dovrebbe fare analisi. E' un discorso che mi sento di fare, in genere, per la frutta urbana a Milano. Certo, può esserci un problema di micro-depositi degli idrocarburi, come le polveri sottili, ma sono quello che respiriamo tutto l'anno. E sicuramente ben più pericolose per l'inalazione che per l'ingestione. Forse una volta c'era più il problema del piombo, che si poteva depositare sulla frutta, problema però ridottosi con l'utilizzo della benzina verde.
Stefano D'Adda