Torino, luglio 2014 è stato il secondo più piovoso dal 1802. I dati di Nimbus
La maggiore associazione italiana per lo studio di meteorologia, clima e ghiacciai pubblica i dati sulle precipitazioni a scala secolare: a Torino-centro (stazione ARPA dei Giardini Reali) 242 mm totali, più del quadruplo della norma, e secondo luglio più piovoso dal 1802 dopo il caso del 1826 (255 mm). Richiesti allo Stato 40 milioni di euro per danni alle opere pubbliche
31 July, 2014
A causa dei persistenti flussi atlantici, luglio 2014 in Piemonte si è chiuso come un mese decisamente fresco, anche se non eccezionale, con temperatura media mensile di 22.7 °C a Torino, 1.7 °C sotto la media del trentennio 1981-2010. Una frescura a cui non eravamo più abituati nelle estati recenti, sempre più calde, ma simile a quanto già osservato nei mesi di luglio del 1993 (media 22.3 °C), 2000 (22.6 °C) e 2011 (22.8 °C).
Straordinarie invece le precipitazioni a scala secolare, sia per quantità, sia per frequenza: a Torino-centro (stazione ARPA dei Giardini Reali) 242 mm totali, più del quadruplo della norma, e secondo luglio più piovoso dal 1802 dopo il caso del 1826 (255 mm). Si sono contati 13 giorni piovosi in luogo dei 6 normali: in oltre 2 secoli una frequenza così alta si era osservata in questo mese solo nel 1906 (13 giorni piovosi) e nel 1932 (14 giorni).
Dopo la richiesta dello stato di calamità per gli eventi temporaleschi avanzata dal presidente della Regione Piemonte Chiamparino al presidente del Consiglio Renzi e al Capo della Protezione Civile Gabrielli, nella quale si evidenziano i danni subiti, non solo dalle opere pubbliche ma anche dai privati, la Regione si è attivata nel calcolare una stima il più attendibile possibile degli oneri a proprio carico e a carico delle province. La valutazione, comprendente gli interventi per la maggior parte legati al ripristino della viabilità, si assesta sui 40 milioni di euro, escludendo, al momento, i danni accorsi ai privati, ancora di incerta stima.
L'analisi dettagliata dell'ARPA Piemonte ha permesso di classificare il mese di luglio 2014 quale il più piovoso degli ultimi 60 anni, raggiungendo una media pluviometrica di circa due volte superiore rispetto ai parametri di riferimento (periodo compreso tra il 1971 e il 2000). Quello delle precipitazioni non è tuttavia l'unico record battuto. Infatti, sempre il mese di luglio ha registrato le temperature più rigide mai registrate nello stesso periodo negli ultimi 57 anni. Traguardi negativamente analoghi sono stati raggiunti nel mese di agosto, senza che si desse tregua a una regione colpita a 360 gradi da frane, smottamenti e allagamenti.
Tra le zone maggiormente sofferenti e che hanno necessitato di un monitoraggio massiccio del Protezione Civile regionale, nonché dell'intera macchina di pronto intervento coadiuvata dal sistema dell'Anti Incendi Boschivi, si possono menzionare il comune di Pallanzeno (VB), i comuni di Cerrione, Sandigliano e Soprana (BI), Dronero, Bernezzo, Caraglio, Caramagna Piemonte, Piozzo e Revello (CN), Orba e Ovada (AL), i Comuni pedemontani del pinerolese, i comuni di Lanzo, Ceronda, Casternone, Caravino, Cafasse e Casalborgone (TO) e il chivassese; quest'ultimo colpito, l'8 agosto, da una tromba d'aria che ha scoperchiato case e creato notevoli danni alla viabilità e al servizio di erogazione dell'energia elettrica.
"La Regione Piemonte non si è trovata impreparata di fronte a eventi del tutto inconsueti, come registrano gli annuari dell'ARPA" - spiega l'assessore all'ambiente, difesa del suolo e protezione civile, Alberto Valmaggia - "Siamo riusciti a evitare danni alle persone, alle abitazioni e alle opere pubbliche in misura ben maggiore di quanto sarebbe potuto avvenire se questo territorio non disponesse di un servizio di protezione civile e di un sistema di monitoraggio ambientale invidiabile in tutto il Paese".
"Tuttavia, lo sforzo della Regione a sostegno delle Province e dei Comuni che, non dimentichiamo, con risorse a volte risibili, riescono a compiere vere e proprie imprese a tutela dei propri cittadini, da solo non basta" - prosegue l'assessore Valmaggia - "La richiesta al Governo del riconoscimento dello stato di calamità deve ottenere un'immediata risposta. Non dimentichiamoci, inoltre, che fra le tante denunce che giungono dal territorio, c'è anche quella dei Comuni che, forti di disponibilità di cassa che potrebbero essere utilizzate per opere a tutela del territorio, si trovano nell'impossibilità di impiegare le stesse a causa dei vincoli del patto di stabilità. Occorre rivedere al più presto le regole generali con cui si fa tutela del territorio, perché tra pochi mesi celebreremo il triste ventennale dell'alluvione del 1994; un evento che ha messo in ginocchio il nostro territorio, ma che tuttavia si è rialzato più forte e preparato di prima, grazie a misure di pronto intervento e alla realizzazione di opere pubbliche di cui questa regione non può che andare fiera. Sarà proprio in quell'occasione che le rappresentanze del territorio, in primis la Regione, si faranno da portavoce di tutti i cittadini piemontesi per chiedere allo Stato di non essere lasciati soli nella difesa del proprio suolo e dei suoi cittadini. Perché se tanto è stato fatto da quel triste autunno di vent'anni fa, ancora tanto rimane da fare, e non possiamo più permetterci di trovaci timorosi di fronte a aventi come quelli appena verificatisi".