Bici sulla metro, la sperimentazione piace ai torinesi
La sperimentazione delle biciclette in metropolitana sta avendo un andamento positivo. Stando ai risultati del sondaggio di gradimento, i cittadini si mostrano entusiasti dell'iniziativa al punto che l'amministrazione sta pensando di estenderla anche ai giorni feriali da La Repubblica del 01/09/2014
02 September, 2014
di Carlotta Rocci
Le biciclette in metropolitana anche durante la settimana e nelle ore di punta. Una possibilità a cui l’amministrazione sta pensando. La richiesta arriva dalla stragrande maggioranza dei cittadini che dall’avvio della sperimentazione, a fine luglio, hanno compilato il questionario per valutare il grado di soddisfazione del servizio. È passato poco più di un mese da quando le porte della metropolitana torinese si sono aperte per la prima volta alle bici, solo la domenica dalle 8 alle 14.
Il 75 per cento di chi ha risposto alle 16 domande del questionario assicura che se potesse entrare in metro in bici la mattina presto e la sera, negli orari di punta, userebbe questi mezzi per andare a lavorare. «Significa che c’è una domanda potenziale — dice l’assessore comunale ai Trasporti Claudio Lubatti — Ora bisogna renderla compatibile con i carichi della metropolitana che nelle ore di punta porta anche 300mila persone». La valutazione dei flussi, soprattutto negli orari più congestionati, è d’obbligo e l’amministrazione ha chiesto a Gtt una relazione dettagliata. «Dobbiamo valutare se dedicare una carrozza al trasporto bici oppure renderlo compatibile con il normale trasporto delle persone. Il vero problema è che la tecnologia della metropolitana di Torino, con i vagoni stretti, non è stata pensata in origine per portarci le biciclette ».
Nei primi 40 giorni di sperimentazione gli utenti che hanno pagato il sovrapprezzo per portare sul convoglio il loro mezzo di trasporto sono stati circa un centinaio, più o meno 16 ogni domenica. Quel che piace meno è il biglietto extra di 50 centesimi. «L’80 per cento degli utenti ci ha segnalato che comprare il biglietto aggiuntivo non è agevole — spiega Lubatti — Dal punto di vista tariffario non ho nessun problema a eliminare i 50 centesimi. La questione è tutta logistica: per aprire il tornello adatto al passaggio delle bici, serve un biglietto diverso dagli altri. Inizieremo a lavorare per trovare una soluzione».
Infatti non sono solo i vagoni ad essere inadatti ma anche le stazioni. Sulle scale mobili ad esempio non ci sono le canaline che permettono l’accesso agli utenti ciclisti. Chi ha la bici deve prendere l’ascensore. «Gli utenti sono comunque soddisfatti ma sono tutti argomenti da prendere in considerazione fin da subito anche in vista della realizzazione delle prossime stazioni e della linea 2 — conclude Lubatti — Sul tema infrastrutturale dobbiamo fare scelte importanti e il mio impegno è che la linea 2 sia pensata per l’accesso alle biciclette».
Un centinaio i ciclisti che finora hanno usufruito del servizio “Siamo disposti a rinunciare al biglietto extra: ne parlerò a Gtt”
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