Gas serra da record, mobilitazione a Roma il 21 settembre. L'adesione di Kyoto Club e Legambiente
In occasione della più grande manifestazione globale per il clima mai organizzata, la People’s Climate March, le associazioni ambientaliste si danno appuntamento a Roma (via dei Fori Imperiali) per il 21 settembre. Aderiscono anche Legambiente e Kyoto Club
09 September, 2014
«I dati sulla crescita record della concentrazione di anidride carbonica in atmosfera nel 2013, +2,9 ppm, segnalano la difficoltà di assorbimento della CO2 da parte della vegetazione e degli oceani. Un ulteriore allarmante segnale che deve stimolare l'Europa a definire obbiettivi incisivi per il 2030, come premessa per il raggiungimento nel 2015 un serio accordo sul clima». Così Gianni Silvestrini, direttore scientifico di Kyoto Club e QualEnergia e Presidente del Coordinamento FREE.
Contro i cambiamenti climatici, il 21 settembre a Roma si svolgerà la giornata mondiale di mobilitazione, in occasione del vertice dei capi di Stato a New York per discutere della questione climatica. Un appuntamento che permetterà alla società civile di incontrarsi nelle piazze di tutto il mondo, in occasione della più grande manifestazione globale per il clima mai organizzata, la People’s Climate March.
Kyoto Club, Legambiente, Italian Climate Network e Power Shift Italia hanno risposto all’appello per la mobilitazione e danno appuntamento a tutti coloro che vorranno partecipare alle ore 17 in via dei Fori Imperiali, per unire simbolicamente il Colosseo a New York e dare voce alla società civile che chiede interventi urgenti e concreti contro i cambiamenti climatici.
«Vogliamo organizzare una manifestazione allegra - dichiara il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza - in bici, con musica e stand, proiezioni e un collegamento con New York”. L’obiettivo dell’iniziativa è infatti di dare voce a cittadini, famiglie e giovani che vogliono un modello economico ed energetico diverso, ma anche di promuovere, diffondere e far conoscere le alternative concrete e già integrate nei territori».
«I cambiamenti climatici - prosegue Cogliati Dezza - hanno ripercussioni sull’intero pianeta e ci riguardano tutti da molto vicino. A pochi giorni dall'ennesima catastrofe nel Gargano, che ancora una volta ha seminato vittime e distruzione, è ormai evidente che non sono un rischio lontano, ma un dramma con cui occorre fare i conti anche per paesi dell'area mediterranea. I dati riportati dall’Organizzazione meteorologica mondiale sono preoccupanti - aggiunge il presidente di Legambiente - Serve un cambio di passo da parte dei governi, una forte accelerazione, nell’adottare e imporre misure di riduzione delle emissioni e seri ed efficaci interventi di adattamento. Da parte di tutti è necessaria una forte assunzione di responsabilità eppure il nostro governo continua a sostenere politiche energetiche autolesioniste e non riesce a distaccarsi dalle vecchie idee di politica industriale e di governo del territorio, non riuscendo proprio a capire che oggi è un'esigenza popolare e un'opportunità economica muoversi verso un'economia a basse emissioni di Co2».