“Senso unico eccetto bici”: qualche chiarimento tecnico. Matteo Donde su bikeitalia
da bikeitalia.it del 15.09.2014
15 September, 2014
di Matteo Donde
Leggendo i numerosi commenti ai vari articoli usciti in questi giorni, mi son reso conto che c’è poca chiarezza, anche tra i ciclisti, su cosa sia effettivamente il “senso unico eccetto bici”, perché è così importante, dove lo si può applicare, quali sono i vantaggi.
Del fatto che il sistema è già attuato in gran parte dei paesi europei e degli ottimi risultati ottenuti, ho già scritto in un mio recente articolo. Oggi vorrei provare a spiegare tecnicamente di cosa si tratta.
Che cos’è e dove lo si può applicare
“Senso unico eccetto bici” significa che una strada a senso unico per i veicoli a motore può essere percorsa in entrambi i sensi dalle biciclette. E’ applicabile solo lungo strade con velocità moderata (indipendentemente dalla larghezza della carreggiata), con corsia ciclabile o senza, all’interno di “Zone 30” e “Zone Residenziali” dove il traffico deve essere il più possibile ridotto e disincentivato, a favore di una maggiore sicurezza, vivibilità e qualità della strada come spazio pubblico.
Non è quindi realizzabile lungo le principali arterie di traffico o le strade con limite di velocità a 50Km/h e non dipende dalle dimensioni delle città, ma bensì da una buona applicazione delle tecniche di moderazione del traffico all’interno delle “Zone Residenziali” e delle “Zone 30”, i cui principi ed i vantaggi sono riassunti nella petizione “Città #30eLode” realizzata dopo gli Stati Generali della Bicicletta.
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