Rifiuti, ‘Eco Warriors’ videogame didattico dedicato alla salvaguardia dell'equilibrio ecologico
Fiera del Levante: stamattina alle 10.00 presentazione del videogame didattico ‘Eco Warriors’ dedicato alla salvaguardia dell'equilibrio ecologico. Una novità tecnologica per la Puglia al servizio dell’ambiente
16 September, 2014
Nel nuovo padiglione, modulo 1, della Fiera del Levante, l’assessorato alla Qualità dell’Ambiente ha programmato una serie di attività e di eventi collaterali (tutti dedicati all’educazione ambientale e alle modalità di recupero materiali) per spiegare come si lavora per il monitoraggio e la salvaguardia del territorio: su questo tema si è svolta la conferenza stampa di presentazione di una innovativa e avanzata tecnica informatica per spiegare ai più giovani (ma non solo) come preservare l’ecosistema divertendosi.
‘Eco Warriors’ è videogame didattico con importantissime ricadute nell’educazione ambientale e nella promozione del territorio pugliese ideato da Fabio Belsanti (Amministratore della PM Studios, società operante nel settore del software interattivo d’intrattenimento) per abbracciare e stimolare più generazioni al rispetto dell’ambiente in cui si vive. La partecipazione attiva dei giocatori (i giovani in età di formazione scolastica) ad avventure strutturate realmente come videogiochi offre la possibilità, unica ed efficace, di diffondere conoscenze e tematiche ambientali con uno strumento di comunicazione in piena ascesa mondiale. Il Brand ad oggi, oltre ad aver realizzato un portale di riferimento molto accurato (www.ecowarriors.it), ha dato vita a ben cinque episodi realizzati su commissione della Regione Puglia, della ATO Taranto 3 e dell’Autorità Portuale del Levante.
Ne abbiamo parlato con Giuseppe Pastore, dirigente ufficio gestione rifiuti della regione Puglia, presente alla presentazione di Eco warriors
Buongiorno, può spiegare il progetto ‘Eco Warriors’ a Eco dalle Città?
«Non mi sono direttamente occupato del progetto eco warriors che è seguito, in quanto progetto finanziato dai fondi comunitari, dai responsabili d’azione interni del servizio. Si tratta di un progetto di sensibilizzazione e di educazione alla gestione sostenibile dei rifiuti, che vuole coinvolgere le scolaresche, quindi il teorema è che proprio partendo dalle nuove generazioni e da quelli che sono gli obiettivi fruitori del progetto eco warrior, vale a dire i ragazzi delle scuole elementari e delle prime classi delle scuole medie, si possa infondere una maggiore sensibilizzazione nei confronti delle tematiche dell’educazione ambientale e dei rifiuti. Dicevo prima ai ragazzi che sono stati presenti alla manifestazione di inaugurazione di questi incontri nell’ambito di eco warrior, che più che tanti discorsi e tanti dati sulla necessità di fare la raccolta differenziata, è più efficace il senso di responsabilità dei bambini che spesso e volentieri guardano noi adulti e rimangono sconcertati dal fatto che quello che per loro è un fondamento irrinunciabile, vale a dire non sporcare, forse noi adulti non lo mettiamo sempre in pratica e quindi quando ci guardano perché abbiamo buttato la carta a terra o non abbiamo effettuato correttamente la raccolta differenziata, per noi è una leva molto più efficace di tante altre. Il progetto eco warrior vuole fare proprio questo, attraverso il gioco, attraverso la riproduzione sul computer, che è evidentemente il canale di comunicazione che i ragazzi sono maggiormente abituati a praticare, riescono a pensare a questi temi fondamentali, attraverso giochi interattivi molto elementari il messaggio passa in maniera molto più efficace».
Giochi interrattivi che i bambini possono avere su supporti informatici, dal pc al tablet?
«Si scarica il gioco dal sito di eco warrior oppure in occasione di manifestazioni del genere, dato che rientra appunto nel prodotto del finanziamento comunitario, viene dato un cd rom per pc (quindi non è un gioco per play station o xbox, per queste piattaforme, ma ci si può giocare sul pc in maniera raggiungibile per tutti visto che ognuno di noi ha a casa almeno un pc). Si gioca e si vedono anche dei filmati che fanno parte del gioco, ci si può giocare sempre e si può anche approfondire questi concetti con una banca dati che viene richiamata dal cd».
Questi bambini che hanno seguito da dove arrivano?
«Erano di una scuola elementare di Leporano, erano di seconda elementare. Adesso c’è un secondo turno di laboratori, sempre dalla provincia di Taranto, Grottaglie, dell’ultima classe delle scuole elementari, quindi sono ragazzi un po’ più grandi, con i quali si può evidentemente approfondire un po’ anche su base scientifica il ragionamento, partecipano a piccoli laboratori nei quali costruiscono degli oggetti partendo dai rifiuti, nei quali vedono che si può generare energia elettrica anche attraverso il biogas generato dal compostaggio dei rifiuti organici, vedono che cosa è una compostiera, questo macchinario affascinante e anche inquietante, in cui si getta il cibo, si mettono i vermi ed esce il terriccio, insomma penso che sia interessante costruito sul divertente».
Quante scolaresche sono state coinvolte?
«Per necessità di spazio sono state coinvolte due scolaresche, quindi una sessantina di bambini, al giorno per le cinque giornate lavorative di questa settimana fieristica, dal lunedi al venerdi, per un totale quindi di trecento bambini. Insomma il messaggio quanto meno siamo riusciti a gettarlo in ognuna delle province, perché abbiamo cercato con i criteri di selezione di privilegiare non soltanto le scuole di bari, che sono più vicine, ma di partire da Taranto, poi ci sarà Foggia, c’è Brindisi, c’è Lecce».