FdL 2014. Focus programma sulla riduzione dei rifiuti
Fiera del Levante. Nel pomeriggio, dalle 15.30 (nuovo padiglione, modulo n.1), si è parlato di ‘Programma sulla riduzione dei rifiuti’. L’incontro ha mostrato le best practices inerenti la riduzione della produzione dei rifiuti con particolare attenzione ai maggiori produttori, come la grande distribuzione. Intervista a Francesco Tarantini, Legambiente Puglia
16 September, 2014
L’incontro ha mostrato le best practices inerenti la riduzione della produzione dei rifiuti con particolare attenzione ai maggiori produttori, come la grande distribuzione. Inoltre sono state presentate le iniziative volte al perseguimento di questo obiettivo anche grazie agli strumenti di pianificazione regionali e locali. Al Focus tematico ‘Programma sulla riduzione dei rifiuti’ sono intervenuti Angelo Brancaccio, responsabile Grandi distribuzioni Auchan, Roberto Paladini di "Ecofesta Puglia: educazione al riciclo", soggetto attuatore del Progetto “La Tradizione fa Eco – modello di sostenibilità per innovare la tradizione e rivoluzionare gli eventi pugliesi”, vincitore del Bando Social Innovation – “P.O.N. Ricerca e Competitività” 2007-2013 per le Regioni della Convergenza, Maya Battisti, del progetto ‘Occhio del riciclone’ con il tema “Centri di riuso – Progetto Prisca”, Umberto Cataldo del ‘Il Formicaio sul tema ‘Esempi di iniziative a favore della riduzione dei rifiuti’, Francesco Tarantini, presidente Legambiente Puglia, Donato Marinelli, responsabile Direzione Commerciale AQP, Nicola Giorgino, sindaco di Andria per il progetto ‘Comuni ricicloni: Incremento dell’indice di raccolta differenziata’ e Giovanni Campobasso, dirigente del Servizio Ciclo dei Rifiuti e Bonifica.
Riguardo al programma di riduzione dei rifiuti come si pone Legambiente?
Legambiente ritiene che una corretta e sostenibile gestione dei rifiuti non può che partire, in maniera prioritaria, da una prevenzione della produzione dei rifiuti. Su questo fronte quello è impegnata da anni con Federambiente e ha lanciato, questa è la seconda edizione, il premio sulla prevenzione dei rifiuti. Invitiamo, cioè, pubbliche amministrazioni, imprese, enti pubblici e privati, istituti scolastici, associazioni del terzo settore del no-profit ad iscriversi per raccontare quelle che sono le loro esperienze virtuose in materia di prevenzione dei rifiuti.
Qualche esempio in particolare?
L’anno scorso sono state premiate diverse esperienze molto belle: alcune riguardavano l’utilizzo di piatti di ceramica, con grandi lavastoviglie mobili, durante le sagre; il comune di Santeramo in Colle, virtuoso già perché le alte percentuali di raccolta differenziata raggiunte grazie all’avvio del porta a porta, ha, tramite un contributo della provincia, incentivato l’utilizzo dei pannolioni lavabili distribuendoli gratuitamente a quelle famiglie che avessero bambini appena nati, proprio perché, secondo uno studio, i pannolini hanno un loro impatto inquinante: ne andrebbero a finire in discarica cinquemila nei primi tre anni di vita di un bambino; ancora, ci sono stati alcuni istituti scolastici che hanno recuperato il cibo in scadenza e l’hanno donato agli istituti di solidarietà. Una serie di esperienze, insomma, che hanno puntato alla riduzione e alla prevenzione dei rifiuti. Ma c’è un’altra serie di iniziative che hanno puntato su un’altra “R”, che è quella del riuso. Sono stati organizzati, ad esempio, dei veri e propri mercatini di oggetti che, invece che essere avviati allo smaltimento, sono stati riparati e avviati al riuso, sono stati acquistati da altre persone e quindi sostanzialmente non sono andati a finire in discarica.
La prevenzione dei rifiuti passa anche attraverso la riduzioni di involucri e imballaggi?
Certo, infatti un’altra iniziativa che Legambiente lancia, ogni anno, nella settimana della prevenzione, è l’iniziativa “Disimballiamoci”, che si propone di spiegare ai cittadini come fare delle scelte d’acquisto sostenibili, e cioè che non bisogna comprare un prodotto in base alla grandezza dell’imballaggio e che si devono preferire, appunto, prodotti alla spina, confezioni famiglia, prodotti ecolabel e sicuramente prodotti che hanno un piccolo imballaggio, possibilmente riciclato.