Puglia, raccolta differenziata. Intervista al responsabile area sud Conai Fabio Costarella
CONAI e Regione Puglia fanno il punto della situazione sull’impegno dei Comuni pugliesi nelle buone pratiche del circuito della raccolta differenziata con il focus tematico dal titolo ‘Monitoraggio della qualità della Raccolta differenziata in Puglia’. Intervista a Fabio Costarella, responsabile area sud Italia del Consorzio Nazionale Imballaggi
18 September, 2014
Secondo gli ultimi dati raccolti nell’arco di due anni dal presidente Consorzio nazionale imballaggi Roberto De Santis hanno constatato che la velocità di incremento degli indici della differenziata in Puglia è tale da renderla la prima regione in Italia. Il balzo in avanti è da imputare alle politiche ambientali (ecotassa e incentivi) messe in atto per spingere i comuni ad attuare sistemi di raccolte differenziate porta a porta. Intervista a Fabio Costarella, Responsabile Area Sud CONAI e a Gianluca Intini, professore del Politecnico di Bari che ha introdotto il tema “Remat: raccogliere la differenziata a valle del ciclo”.
Fabio Costarella responsabile del Conai per l’area Sud. Perché il Conai è qui oggi?
Oggi siamo qui perché avevamo iniziato con la regione Puglia una discussione sulla gestione dei rifiuti imballaggi, e questo non è il primo evento, abbiamo partecipato anche ad un altro convegno lunedi con il mio presidente, il ministro e il presidente della regione anche perchè noi stiamo svolgendo tante attività di supporto agli aro in questa regione, e inoltre siamo anche nella fase di condivisione di uno specifico accordo con la regione proprio per fare insieme tutta una serie di progettualità e soprattutto un percorso per aumentare le raccolta differenziata dei rifiuti imballaggi ma anche la qualità dei materiali che vengono raccolti
Come aumentare l’efficienza del riciclo, secondo il Conai?
Bè, è l’industrializzazione stessa (a rendere efficiente il riciclo), i settori privati, e su una scala più ampia,non solo regionale. Quello che potrebbe e sicuramente dovrà nascere in un futuro molto prossimo in questa regione sono più impianti di riciclo, i quali però crescono a valle nel momento in cui c’è anche l’esigenza della materia da lavorare. Qui in Puglia le performance sono discrete, e noi crediamo che la riorganizzazione dei servizi di igiene urbana, e dunque tutta la legge regionale di cui si è dotata la Puglia, a breve inizierà a dare frutti, cioè più raccolta differenziata, più raccolta di rifiuti imballaggi e inevitabilmente, a valle, un sistema industriale
Roberto De Santis del Conai proprio qualche giorno fa ha detto che in termini assoluti la regione Puglia è quella che più è cresciuta per la resa procapite di rifiuti imballaggi. Quindi anche per il futuro si prevede un incremento?
Lo stadio intermedio, che è poi quello più complesso ,con cui si è dovuta confrontare la regione è l’emanazione proprio di una legge regionale di settore. La riorganizzazione degli ato e la costituzione degli aro non è stata una cosa semplice. Ma questa è una fase ormai in via di completamento, quasi tutti gli aro, dico quasi perché qualcuno che non ha adempiuto è stato commissariato e sta provvedendo il commissario, si stanno dotando del piano di aro. Questo significa che di qui a non molto tutti bandiranno la nuova gara per arrivare alla gestione unica.
Secondo Campobasso di qui a un anno il 90% degli Aro saranno già attivi.
Dalle informazioni che abbiamo noi, al di là degli Aro su cui stiamo lavorando, riteniamo che sia più che concreta questa sua ipotesi, è vero che da qui a un anno quasi tutti avranno già bandito la gara e anche affidato.
Da qui a un anno dunque anche le quantità potrebbero aumentare? La Puglia ha l’industrializzazione tale da poter gestire (questo aumento)? Che dire inoltre della raccolta dei pannolini/pannoloni …
Guardi, l’industrializzazione è una cosa che va di pari passo, perché se io sono un privato e devo investire in un settore devo avere anche la materia per alimentare il mio impianto. Questi sono processi che nascono naturalmente, come è accaduto in altre regioni: in Campania, che è cresciuta tantissimo negli ultimi anni sulla raccolta differenziata, nello specifico dei rifiuti imballaggi; così come si è dotato (di industrie) il nord, che oggi ha a valle un sistema industriale e un’industrializzazione nel settore rifiuti imballaggi che gli permette di avere una filiera economica a 360 gradi sulla gestione. Noi poi ci occupiamo solo dei rifiuti imballaggio, però gli aro per legge regionale dovranno garantire una gestione del ciclo integrato. Noi abbiamo contezza che nei rifiuti urbani gli imballaggi pesano solo per il 25%, tutto il resto è organico, altre tipologie di rifiuti, frazioni merceologiche diverse dagli imballaggi,alcuni anche ritirati dai consorzi di filiera, e poi c’è tutta una parte costituita da pannolini e pannoloni, che dovrà rientrare nella riorganizzazione di un servizio che l’ente dovrà dare al proprio cittadino e quindi ci dovranno essere una serie di progettualità anche mirate per queste tipologie.
Progettualità mirate al recupero più che allo smaltimento?
Sia al recupero che allo smaltimento. Intanto (è necessaria) una raccolta differenziata fatta bene, secondo gli standard, che riesca a raggiungere gli obiettivi della normativa, ma poi soprattutto che sia di qualità, perché quello è un mezzo per arrivare al riciclo, così come è un mezzo anche la raccolta dell’organico per arrivare a fare il compostaggio.