Buon compleanno a Boscoincittà, primo intervento di forestazione urbana d’Italia
“Per fare un bosco, ci vuole una città” : la festa per i 40 anni di Boscoincittà ha ripercorso le tappe della nascita di un parco nato dal lavoro, dalla passione e dalla visionarietà dei suoi ideatori e di tre generazioni di milanesi che hanno lavorato per trasformare un’area abbandonata e abusiva in un modello verde da esportare
24 September, 2014
di Aglaia Zannetti
Era il 1974 quando Geppi Torrani, Renato Bazzoni, Luisa Toeschi e Giulio Crespi di Italia Nostra sfidarono Milano, ostile metropoli all’epoca capitale dello smog e del cemento, costruendo su un terreno dismesso, pieno di immondizia e sterpaglie quello che in molti, non a torto, hanno definito un vero e proprio Sogno, un’Utopia divenuta realtà grazie al lavoro di almeno ventimila cittadini volontari che hanno permesso a questo luogo (che occupa oggi una superficie di centoventi ettari, dai 35 iniziali del 1974) di trasformarsi in un parco verdissimo dove la Natura trova il suo posto e l’uomo ritrova il suo spazio vitale, a pochi chilometri dal caotico e moderno centro della città.
Pionieri nel 1988 dell’istituzione degli orti - che oggi chiamiamo “condivisi” e che allora furono battezzati “orti del tempo libero” - in anni in cui orto era sinonimo di abusivismo e l’idea di un progetto unitario ben definito, con aree e strutture comuni e bandi per l’assegnazione, quasi fantascienza, questo Bosco urbano si è arricchito di ampie zone naturalistiche che ospitano specchi d’acqua e un’interessante varietà faunistica, oasi protetta dove solo da pochi mesi la caccia è vietata e gli animali possono dormire sonni tranquilli.
Un compleanno importante, dunque, quello del 20 settembre, per un progetto sul quale in pochi avrebbero scommesso, in continua evoluzione ed espansione ( come testimonia, ad esempio, il neo nato giardino acquatico, fiore all’occhiello del lavoro degli instancabili volontari) con l’obiettivo di triplicare le aree verdi nella zona ovest connettendosi col Parco delle Cave e il Parco Trenno, per una Milano città metropolitana sempre più immersa nel polmone verde dove la Natura non vive dietro le sbarre ma riesce a trovare una sua dimensione autentica, a tutto beneficio anche dell’uomo.