Urban food policy pact, l'alleanza tra metropoli per una politica alimentare sostenibile
Parte da Milano l’operazione “Urban food policy pact”. Trenta metropoli mondiali al lavoro per definire gli standard di una politica alimentare urbana sostenibile e condividerli per EXPO. Prima adesione: Hanoi, Vietnam
29 September, 2014
Trenta metropoli collegate in rete per il seminario web che oggi, da Milano, ha dato il via ufficiale all’operazione “Urban food policy pact”, il patto tra città proposto dal Sindaco Giuliano Pisapia che verrà firmato dal numero più alto possibile di realtà urbane nel corso di un grande evento in chiusura di Expo Milano 2015.
Londra, Francoforte, New York, Chicago, Melbourne, Amsterdam, Barcellona, Dakar, Osaka, Mosca, Tel Aviv: sono solo alcune delle municipalità che si sono messe in rete con Milano dai quattro punti cardinali. Obiettivo del primo appuntamento: mettere a fuoco i passi da compiere per la definizione di uno standard per le strategie alimentari urbane, e definire la tabella di marcia che condurrà alla firma dello “Urban food policy pact” da parte dei sindaci. Con una firma sicura fin d’ora: quella di Hanoi, annunciata venerdì scorso al Sindaco Pisapia nel corso di un incontro a Palazzo Marino con una delegazione in arrivo dalla capitale del Vietnam.
Il lavoro di preparazione del documento proseguirà nei mesi che portano a Expo Milano. Quattro le tappe principali: la creazione dei gruppi di lavoro internazionali; da ottobre a gennaio 2015 discussione delle tematiche e definizione degli standard da condividere; a fine febbraio appuntamento a Londra per scrivere la prima bozza del Patto; entro aprile vedrà la luce la versione definitiva del documento e verrà presentata alle altre metropoli del Pianeta; alla metà di ottobre 2015 il grande evento internazionale per la firma del Patto.
L’operazione “Food policy” del Comune di Milano è in ogni caso una strategia internazionale che si avvale di più strumenti. Al lavoro in rete avviato oggi si affiancheranno quelli finanziati dai fondi europei: nei prossimi due anni Milano svolgerà il ruolo di capofila del progetto “Food Smart cities for development”, che la Commissione Ue ha recentemente deciso di sostenere con un finanziamento di 2,7 milioni di euro. L’iniziativa si inserisce nel quadro del Programma europeo DEAR (Development, Education and Awareness raising) e coinvolgerà dodici realtà urbane d’Europa, Africa e America latina. Tra i partner associati anche esponenti della società civile: Expo dei popoli – coordinamento di ONG, associazioni, reti della società civile italiana e internazionale che promuove il Forum dei popoli in programma per giugno 2015 a Milano, con un ruolo chiave nell’elaborazione del progetto – e le reti del Commercio equo e solidale.
Per parte sua Milano continua il percorso di implementazione di un sistema alimentare sostenibile per la città, che si avvale del supporto e delle competenze degli esperti della Fondazione Cariplo. Obiettivo è mettere a sistema le politiche che incrociano i temi dell’alimentazione da diversi punti di vista: territorio, welfare, educazione, ambiente, benessere e relazioni internazionali.
È un modello già testato con successo altrove nel mondo - da New York a Vancouver, da Chicago a Londra ad Amsterdam - anche se declinato in modi diversi. Le “Food policies” sono nate infatti negli Stati Uniti negli anni ’80, si sono diffuse in tutto il nord America e in seguito nell’Europa del nord. Sono politiche che si propongono di migliorare gli aspetti della gestione del ciclo alimentare propriamente inteso (coltivazione, distribuzione e consumo), con tutte le attività che lo influenzano.